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Il ministro dell’Interno del Messico, Juan Camilo Mourino, ha riconosciuto di fronte all’intera Camera dei Deputati l’esistenza di forti legami tra la polizia e il narcotraffico affermando che ‘finche’ persiste questo fenomeno non possiamo garantire la sicurezza e nemmeno godere della fiducia dei cittadini’. Il ministro ha quindi convocato una riunione a porte chiuse con il Consiglio di sicurezza nazionale, alla quale hanno assistito il ministro della Difesa, generale Guillermo Galvan, il ministro della Marina, ammiraglio Mariano Sainez, il procuratore generale della repubblica, Eduardo Medina Mora, e il ministro per la pubblica sicurezza, Genaro Garcia Luna. Mourino, in risposta alle critiche e alle richieste di dimissioni arrivate da vari esponenti dei partiti dell’opposizione, ha manifestato la sua decisione di ‘essere parte della soluzione del problema’ della sicurezza che sta affliggendo il Messico. Da parte sua Garcia Luna ha affermato che la lotta contro la corruzione continuera’ in modo sistematico, anche con un progetto di legge che prevede un monitoraggio costante dei corpi di polizia. In sostanza, i membri delle forze dell’ordine saranno sottoposti a esami tossicologici, psicologici e alla macchina della verita’. Inoltre verranno verificati gli ambienti sociali dove vivono e le situazioni patrimoniali. Le autorita’ hanno poi aggiunto che cambieranno i parametri per il reclutamento degli agenti: verra’ infatti richiesto un livello piu’ alto di istruzione, sia per la polizia federale (almeno il diploma di scuola media superiore), che per quella statale e municipale.