Sono sostanze ancora oggi usate a scopo medico-magico-religioso presso le culture tradizionali, soprattutto in America Latina, e caratterizzate da marcati effetti sulle percezioni, sensazioni, emozioni e processi mentali in genere. Gli allucinogeni conosciuti sono numerosissimi, e possiamo presentare solo i più importanti. La mescalina è contenuta in varie specie di cactus, tra cui il famoso peyote (Lophophora williamsii). La psilocibina e la psilocina sono contenute in molti funghi dei generi Psilocybe, Copelandia e Panaeolus, diffusi in tutto il mondo. Fra le sostanze di sintesi, l’LSD (dietilamide dell’acido lisergico) fu inventato nel 1938 da A. Hofmann, ma le sue proprietà allucinogene furono scoperte per caso solo nel 1943. Come si è detto, anche la Cannabis ad alte dosi deve essere considerata un allucinogeno.

Uso e dosi

L’uso degli allucinogeni è quasi sempre per via orale. Una dose media di mescalina è di circa 250-350 mg. Le dosi medie di psilocibina o psilocina sono di circa 20-30 mg. L’LSD è attivo a partire da circa 25 microgrammi (mcg, milionesimi di grammo). 75-100 mcg sono una dose piena, e dosi di 250 mcg o più, pur non essendo veramente “tossiche” (la dose mortale per l’uomo è stimata a 14.000 mcg), possono avere effetti drammatici. La durata dell’effetto varia da 6 a 10 ore.
Data l’intensità e la profondità dell’esperienza, che coinvolge totalmente e non lascia spazio ad altre attività, l’uso di allucinogeni è, nella maggioranza dei casi, limitato a poche assunzioni distanziate nel tempo. In certi ambienti e in certi momenti storici non sono mancati i fenomeni di abuso (“acid heads”), a volte con conseguenze drammatiche.

Gli effetti

Gli effetti degli droghe psichedeliche ("che rivelano la mente") vanno dall’aumentata intensità soggettiva delle percezioni e sensazioni (forme, colori, suoni, sensazioni tattili) fino a vere e proprie distorsioni illusorie non solo della forma e del colore degli oggetti, ma anche dello spazio e del tempo. Nessun tipo di "droga" ha effetti così imprevedibili, e così profondamente dipendenti da stato mentale, struttura della personalità, atteggiamento e aspettative del soggetto, circostanze ambientali. Fra gli effetti vissuti come “positivi”, tipica è la rilevazione (o forse "rivelazione") di aspetti di "novità" - soggettivamente carichi di significato - anche in oggetti comuni e usuali (p.es. la complessità insolita e misteriosa di un fiore, la trama microscopicamente nitida di un tessuto, lo splendore luminoso dei colori). Chiudendo gli occhi nel buio, si hanno spesso visioni caleidoscopiche fantasticamente colorate - linee, arabeschi o disegni geometrici in continuo movimento, resi più belli e piacevoli dalla musica. Sono possibili sinestesie (sensazione di vedere suoni, di sentire il profumo dei colori), la dissoluzione delle immagini in pure forme di luce e colore, fino alla sensazione di dissociazione della mente dal corpo. Si possono infine avere profonde sensazioni di armonia interiore e di sintonia con l’universo, fino alla vera e propria estasi e all’intima, seppur transitoria, convinzione di aver raggiunto la rivelazione, l’intuizione ultima delle cose.
A questi effetti positivi, spesso estremamente significativi, coinvolgenti e gratificanti, capaci di lasciare impressioni e memorie durature, si possono contrapporre - particolarmente in soggetti non pienamente consapevoli delle peculiari caratteristiche di queste sostanze - effetti negativi altrettanto rilevanti.

I problemi

Gli allucinogeni possono determinare reazioni indesiderabili legate all’estrema alterazione delle sensazioni, delle percezioni, dell’umore e dello stato di coscienza. Specie in persone impreparate, i “cattivi viaggi” (bad trips) sono relativamente frequenti. Le reazioni negative sono in genere solo temporanee, e si alleviano rapidamente se una persona di fiducia è in grado di rassicurare e calmare il soggetto in crisi. In soggetti predisposti, si possono avere crisi più o meno prolungate di depressione o vere e proprie crisi psicotiche. In consumatori "pesanti" sono stati descritti stati psicotici cronici. Sono possibili fenomeni di flashback, ossia l’improvvisa (e a volte profondamente disturbante) ricomparsa di sensazioni alterate a distanza di tempo dall’assunzione.
Ovviamente, sotto l’effetto di allucinogeni non si devono svolgere attività che richiedono attenzione, vigilanza, raziocinio, coordinamento neuromuscolare e prontezza di riflessi. Guidare l’auto (ma anche salire su un albero!) può essere folle e terrificante, ancor prima che pericoloso.

Per saperne di più:

Hofmann A. LSD: il mio bambino difficile Milano: Urra 1995
Huxley A. Le porte della percezione Milano: Mondadori 1958
Schultes R.E.-Hofmann A. Botanica e chimica degli allucinogeni. Roma: Cesco Ciapanna 1983
Stafford P.T. Enciclopedia psichedelica Roma, Cesco Ciapanna Editore 1979

Scheda a cura di Claudio Cappuccino, pubblicata in Welfare in catene, la svolta repressiva sulle droghe (2005), in collaborazione la Cgil Dipartimento Welfare, (a cura di Cecilia D’Elia), Roma