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Nuovi modelli di consumo, nuovi modelli di servizi per consumatori invisibili: il modello self regulation

progetto finanziato da Regione Toscana attraverso convenzione Azienda USL 10 di Firenze e CTCA-Forum Droghe, n.15602/17 luglio 2015

Modulo di formazione (40 ore)

CALL per le iscrizioni

Sono stati richiesti gli ECM.
Scadenza delle iscrizioni: 31 dicembre 2015
Per informazioni scrivere a: formazione@fuoriluogo.it

Per iscriversi compilare il form on line.
(Sarà data priorità all’iscrizione degli operatori della Regione Toscana)

Il percorso di formazione si svolgerà a Firenze, presso la sede di Forum Droghe, Via San Salvi 12, (palazzina 17) e nell’aula formazione (palazzina 31).

Premessa

formazione-toscanaIl percorso formativo che proponiamo ha preso spunto da due percorsi di ricerca:

  1. le ricerche sulla percezione dei giovani consumatori circa l’uso “controllato” e “incontrollato” di cocaina, condotte da Forum Droghe e CTCA in anni recenti. Le ricerche hanno mostrato che 1) una parte consistente di consumatori attraversa periodi di “picco”, ossia di uso più intensivo e di diminuito controllo, anche se questi consumatori non possono essere definiti (e non si auto definiscono) come dipendenti 2) in generale, ai periodi di “picco” segue il ritorno a consumi più moderati (fino a volte all’astinenza): a ciò concorrono variabili di contesto (i cosiddetti “controlli” sociali) e le strategie di autoregolazione che i consumatori mettono “naturalmente” in atto; 3) anche nei periodi di uso più intensivo, questi consumatori non entrano in contatto coi servizi “formali” di cura, e risultano dunque “invisibili” agli stessi.
    Questi risultati suggeriscono che esistono tipologie di consumatori che potrebbero beneficiare di interventi brevi, focalizzati nei periodi di maggior consumo, ispirati ad un nuovo modello operativo in un’ottica non “patologizzante”, e che gli interventi dovrebbero avere come obiettivo il supporto dei controlli sociali e delle strategie di autoregolazione che la gran parte dei consumatori naturalmente applica, avendo come modello di riferimento l’orizzonte teorico dell’“apprendimento sociale” (Zinberg, 1984) e le sue ricadute operative in ambito di riduzione del danno (Marlatt, 1998; Denning, 2004). Peraltro, per la solidità dell’orizzonte teorico di riferimento, il nuovo modello operativo ha una potenzialità applicativa ben oltre il target e la tipologia di interventi sopra delineati e potrebbe aprire nuove prospettive negli interventi rivolti alla platea dei consumatori più intensivi.
  2. Il percorso di ricerca e confronto internazionale del progetto europeo NADPI- New Approaches in Drug Policy & Interventions, in particolare la sezione “Innovative cocaine and poly drug abuse prevention programme” coordinata da Forum Droghe, che ha avuto come obiettivo specifico l’approfondimento delle più recenti ricerche a livello internazionale sul consumo controllato/ non controllato e sulle strategie di autoregolazione dei consumatori al fine di delineare i punti chiave del self regulation and control model, costruendone in sede di comunità scientifica europea premesse teoriche, approccio e linee guida operative.

Da queste premesse nasce la presente proposta formativa. Il training sul nuovo modello operativo attribuisce centralità e particolare attenzione al programma specifico di monitoraggio/sostegno all’automonitoraggio del consumo, ispirandosi al Substance Use Management– SUM (Denning et al., 2004). Il nuovo modello si ispira all’approccio client oriented, in cui la ricerca di un ampio ventaglio di obiettivi possibili lungo le aree drug-set-setting e la successiva costruzione di un programma attraverso la scelta di “obiettivi condivisi” fra il terapeuta e l’utente acquista rilievo centrale quale parte integrante dell’alleanza terapeutica (Marlatt, 2002). E’ un modello flessibile e non patologizzante/ cronicizzante, poiché, in accordo con un principio base della riduzione del danno, adotta un approccio di valorizzazione di “qualsiasi cambiamento in positivo” della salute dell’utente, visto nell’insieme del suo contesto di vita.

L’opzione è per una modalità di intervento proattivo, in opposizione alla tipica modalità reattiva del modello medico, seguendo un’idea di cambiamento, come processo “naturale”, multidimensionale, che si dispiega nel tempo step by step (Di Clemente, 1999): nel caso specifico dei consumatori di droghe, l’obiettivo è di supportare i “controlli” che essi “naturalmente” mettono in atto, per “gestire” i consumi nell’oscillazione fra periodi di uso più intensivo e quelli di uso più moderato e meno (o non) problematico.

Contenuti e articolazione del modulo formativo

Il percorso formativo è articolato nelle seguenti aree:

1) Panoramica della ricerca internazionale nei setting naturali circa il consumo controllato/non controllato

2) Approfondimento del modello dell’apprendimento sociale e sua applicazione in ambito della riduzione del danno e riduzione dei rischi

3) Confronto con i modelli operativi dei servizi in cui operano i partecipanti

4) Riattraversamento dei diversi approcci e tecniche di counselling nella prospettiva del sostegno all’autoregolazione

5) approcci e strumenti di monitoraggio/automonitoraggio dei consumi (programma Substance Use Management- SUM) nel contesto di presa in carico “leggera” proposto dal modello operativo di riferimento

6) analisi critica e primo assessment del modello proposto – alla luce dei diversi setting di lavoro dei partecipanti – finalizzato alla sperimentazione

7) Sperimentazione sul campo del nuovo modello operativo da parte dei partecipanti (attraverso casi di utenti gestiti dai partecipanti nei servizi di origine) con redazione di un diario professionale mirato

8) Supervisione/valutazione finale dei casi

9) Analisi e valutazione del modello Self Regulation contestualizzato negli ambiti di lavoro dei partecipanti

Il percorso si rivolge a operatori di diverse professionalità, sia del settore pubblico che privato, che siano motivati a confrontarsi sui modelli di intervento attualmente adottati nella rete dei servizi e ad approfondirne e sperimentarne di nuovi.

Il gruppo dei partecipanti non potrà superare i trenta iscritti.

Il programma comprende uno workshop di start off, 30 ore di lezioni e lavori di gruppo, uno workshop finale di restituzione, analisi sperimentazione e confronto finale sugli ambiti di applicazione del nuovo modello di intervento.

Sono stati richiesti gli ECM.
Scadenza delle iscrizioni: 31 dicembre 2015
Per informazioni scrivere a: formazione@fuoriluogo.it – Per iscriversi compilare il form on line.
Sarà data priorità all’iscrizione degli operatori della Regione Toscana
Il percorso di formazione si svolgerà a Firenze, presso la sede di Forum Droghe, Via San Salvi 12, (palazzina 17) e nell’aula formazione (palazzina 31).

Programma

Giovedì 4 febbraio 2016 (6 ore): Analisi e confronto sui modelli operativi nell’intera rete dei servizi (workshop)

ore 10 Presentazione degli organizzatori del corso e dei partecipanti

ore 10.30 Analisi dei punti forza/aree problema degli attuali modelli di intervento in rapporto a differenti target di utenza e confronto sulle aspettative rispetto al corso; confronto tra modelli di intervento nei differenti punti della rete dei servizi (Susanna Ronconi)

ore 12 La prospettiva dell’uso controllato nelle ricerche sui setting naturali e la ricaduta nell’ambito dei modelli operativi (Grazia Zuffa)

ore 14– Lavoro di gruppo

Venerdì 5 febbraio (6 ore)

Ore 10 Restituzione del lavoro di gruppo

Ore 11,30 Panoramica su nuovi modelli operativi utilizzati in generale nell’ambito della tutela della salute: approccio proattivo e self management (Workshop condotto da Grazia Zuffa e Patrizia Meringolo);

Ore 14 Continuazione del workshop

Giovedì 11 febbraio (8 ore)

Ore 10 I principali modelli di interpretazione dell’uso di droga- Approfondimento del modello dell’apprendimento sociale e suo sviluppo in ambito della riduzione del danno e riduzione dei rischi (Grazia Zuffa)

Dibattito

Ore 12 Ri-attraversamento e approfondimento dei diversi approcci e tecniche di counselling nella prospettiva del sostegno all’autoregolazione (Susanna Ronconi, Stefano Bertoletti);

ore 14 Lettura e commento delle line guida del modello Self Regulation (Susanna Ronconi, Stefano Bertoletti)

Ore 15 Gruppi di lavoro (Identificazione dei referenti teorici del modello e delle sue ricadute operative; Identificazione dei punti di convergenza/differenza rispetto ai modelli operativi attualmente utilizzati)

Giovedì 18 febbraio (8 ore)

Ore 10 Restituzione dei gruppi di lavoro e discussione

Ore 11 Percorsi, strumenti e tecniche di monitoraggio/automonitoraggio dei consumi: il Substance Use Management (SUM) (Susanna Ronconi)

Ore 12 Presentazione del programma di automonitoraggio e di autoregolazione on line (Stefano Bertoletti).

Ore 14 Il modello di autoregolazione nelle sue differenti declinazioni con consumatori più/meno intensivi (Leopoldo Grosso)

Ore 16 Confronto con i partecipanti: ipotesi di lavoro nei diversi setting, tra trattamento e riduzione del danno, e tra servizi a media e bassa soglia; protocollo concordato per la sperimentazione del modello nei setting di lavoro dei partecipanti (Susanna Ronconi, Stefano Bertoletti).

Giovedì 7 aprile (8 ore)

Ore 10 Il modello di autoregolazione calato in un servizio: quale percorso per la sua attuazione? (Stefano Vecchio)

Ore 12 Discussione del lavoro svolto dai partecipanti con supervisione/valutazione finale dei casi

Ore 16 Workshop finale, prima fase: Assessment del modello Self Regulation contestualizzato negli ambiti di lavoro dei partecipanti (confronto coi partecipanti condotto da Susanna Ronconi, Grazia Zuffa, Stefano Bertoletti)).

Venerdì 8 aprile (4 ore)- Workshop finale, seconda fase: Nuovi trend di consumo, nuovi modi di leggere i consumi, nuovi modelli operativi: le ricadute sul sistema dei servizi

Ore 10 Dibattito con 1) Direttori e rappresentanti Sert toscani 3) Fabrizio Mariani (CTCA), Alfio Lucchini (Federserd), Stefano Vecchio (Dipartimento Dipendenze di Napoli), rappresentante di ITARDD. Coordina: Maria Stagnitta (Forum Droghe e Associazione Insieme)