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Per tre anni ha registrato la guerra dei narcotrafficanti in Messico sul Blog del Narco, con immagini e storie scioccanti spesso censurate dai media ufficiali. Un blog ribattezzato un “seggio in prima fila” sull’agonia di un Paese causata dalla droga, che ha conquistato milioni di lettori ed è diventato un punto di riferimento essenziale per autorità, gang e persone comuni. Un successo che ha alimentato il mistero sull’identità e le motivazioni del suo autore. Oggi, nella sua prima intervista, concessa al Guardian e al Texas Observer, emerge che l’autore è una donna, nascosta sotto lo pseudonimo di Lucy. “Non credo che le persone abbiamo mai pensato che potesse essere una donna a farlo – ha detto – chi sono? Sono una ventenne, vivo nel nord del Messico e sono giornalista. Sono donna, single, non ho figli e amo il Messico”. Interpellata sulle motivazioni che l’hanno spinta a scrivere il blog, rischiando la vita, Lucy ha spiegato di voler mostrare la verità per poter voltare pagina: “Amo la mia cultura, il mio Paese, nonostante tutto. Perchè non siamo tutti cattivi. Non siamo tutti narcos. Non siamo tutti corrotti. Non siamo tutti assassini. Siamo ben istruiti, anche se molti stranieri pensano diversamente”. Dal blog è nato un libro, intitolato ‘Dying for the Truth: Undercover Inside The Mexican Drug War’, incentrato sui fatti riguardanti il 2010 e il 2011. “Ho scritto il libro per raccontare cosa stava succedendo – ha spiegato – quando ho finito, sono stata sollevata, perchè temevo che mi avrebbero ucciso prima. Ma il libro ora c’è, è sulla carta, un testamento di quanto abbiamo sofferto in Messico in questi anni di guerra”. Lucy non nasconde di aver pensato “migliaia di volte” di chiudere il blog: “Ma non lo abbiamo fatto, perchè abbiamo un messaggio da trasmettere. Hanno rubato la nostra tranquillità, i nostri sogni, la nostra pace”.