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Il presidente messicano Enrique Peira Nieto ha stimato ieri che occorrera’ un anno per arrivare ad un riduzione della violenza legata ai narcotraffici, uno dei suoi principali problemi da quando lo scorso 1 dicembre ha iniziato il proprio mandato. “Io credo che tra un anno potremo avere un bilancio… in un anno potremo vedere -lo spero- dei buoni risultati, una sensibile riduzione” dei livelli di violenza, ha detto il presidente in visita a Roma per la messa inaugurale del nuovo papa Francesco. “Questo non significa necessariamente che tra un anno raggiungeremo l’obiettivo fissato, ma credo che sara’ il momento per fare il punto su dove siamo arrivati”.
In questa dichiarazione pubblicata sui media messicani, il capo di Stato ha affermato che il nuovo governo sta lavorando per definire la strategia di sicurezza e di lotta contro la droga, con una attenzione particolare sulla comunicazione e il coordinamento coi governi dei Paesi frontalieri del Messico, soprattutto le regioni piu’ toccate dalla violenza. Secondo i dati ufficiali, negli ultimi sei anni, quelli della presidenza di Felipe calderon, la violenza e il traffico di droghe hanno provocato piu’ di 70.000 morti. Calderon aveva fatto della lotta alla droga l’asse centrale della propria iniziativa, con un dispiegamento di 50.000 militari che, secondo i suoi detrattori, sono serviti ad una brutale crescita della violenza nel Paese.