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Nel 2008, sono stati oltre quattromila i morti per crimini connessi alle droghe, numero che supera i decessi tra le truppe Usa in Iraq da quando la guerra e’ iniziata nel marzo 2003.

Nelle prime due settimane di ottobre, gli atti di violenza in cui sono stati coinvolti soldati, poliziotti e criminali sono stati 387, e solamente il 3 novembre sono state uccise 58 persone. Due poliziotti sono morti in un agguato in cui sono state utilizzate granate e fucili.

In Messico, gli atti di violenza sono giornalieri.

La scorsa settimana, il vice ministro degli Interni Juan Camilo Mourino e’ stato una delle 14 vittime di un incidente aereo. Secondo molti osservatori, l’incidente e’ stato provocato per colpire i passeggeri, tutti impegnati nella lotta al crimine, incluso il vice ministro per la sicurezza Jose’ Luis Santiago Vasconcelos, ma per il Governo messicano non ci sono prove. Secondo un sondaggio pubblicato dal quotidiano Milenio, il 56% dei messicani non crede alla versione ufficiale.

Questa settimana, due poliziotti della squadra speciale per aiutare i diasabili, e anch’essi disabili, sono stati uccisi sul confine texano. Nella prima settimana di novembre, sono stati uccisi dodici poliziotti.

La violenza e’ aumentata. La scorsa settimana, una banda di criminali e’ entrata nella prigione di Mazatlan, uccidendo cinque persone.

Secondo la Reuters, droghe ed armi sono comuni nelle prigioni messicane perche’ la maggioranza dei detenuti e’ condannata per droga e armi.

In risposta alla violenza, la polizia recentemente ha arrestato un pericoloso boss, Jaime “The Hummer” Gonzales, e ha sequestrato sul confine con gli Stati Uniti, il piu’ grande quantitativo di armi mai realizzato: 540 fucili, 165 granate, 500 mila componenti per munizioni, e tritolo.

Il dipartimento di Stato americano ha recentemente ammonito i propri cittadini a non recarsi in Messico, o ad essere molto prudenti, per via degli episodi di violenza registrati contro i turisti.