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Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha detto ieri che la situazione di violenza sulla frontiera settentrionale del Messico ‘risulta intollerabile per i cittadini sinceri e pacifici, che rispettano la legge’, aggiungendo che i narcotrafficanti ‘stanno seminando il terrore nelle comunita’ di frontiera’.
In una conferenza pronunciata all’Universita’ Tec Milenio di Monterrey – capoluogo della provincia di Nuevo Leon, nel nord del Messico – Clinton ha ribadito che il narcotraffico ‘non e’ solo un problema messicano, e’ anche un problema degli Stati Uniti, ed e’ per questo che dobbiamo combatterlo insieme’.

‘Ho lasciato in chiaro durante la mia visita che il problema e’ anche nostro’, ha ribadito il segretario di Stato, arrivata ieri in Messico, ricordando che la questione riguarda direttamente i 60 milioni di cittadini statunitensi che vivono lungo la frontiera meridionale del paese.
Per rispondere alla sfida della violenza e del narcotraffico, ha aggiunto, risultera’ cruciale il ruolo dei giovani, che ha chiamato a ‘unirsi alla lotta per la democrazia e contro la corruzione’, perche’ possono ‘una forza cruciale di cambiamento nella storia del loro paese’.
Clinton ha sottolineato che i rapporti fra Usa e Messico ‘assomigliano a quelli di una famiglia’, perche’ ‘qualsiasi siano le nostre differenze, continueremo a collaborare’, come sta avvenendo in questo momento, a causa della crisi economica globale.

‘Lo sviluppo del Messico e’ totalmente legato al nostro: oltre due milioni di beni e servizi passano ogni giorno la frontiera fra i due paesi: quando le cose vanno bene per l’economia messicana, negli Usa milioni di persone vedono aumentare le loro risorse’, ha concluso la segretaria di Stato.