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(Notiziario Aduc) “L’ideale sarebbe che non ci fosse l’esercito, ma solo le forze di polizia locali e federali; invece da venticinque anni e’ in aumento l’impegno militare contro il narcotraffico”, dice a Cronica il dottor Jose Luis Pineiro, esperto di questioni militari. Spiega che due sono i motivi: la situazione d’emergenza, causa l’inefficienza della polizia, e la corruzione. Sarebbe opportuno che l’impiego dell’esercito fosse transitorio e non permanente; attualmente viene giustificato con l’aumento della violenza nel Paese. Sostiene che la polizia e’ corrotta ed infiltrata dai narcos, mentre per quanto riguarda i militari si sa di casi nella truppa, ma non tra i comandi medi o alti. “I narcos preferiscono infiltrarsi nella polizia”. Ricorda che negli ultimi sei anni (2000-2006) hanno disertato 110 mila soldati e 45 mila elementi della Marina. Quello che serve e’ attaccare la struttura finanziaria della delinquenza organizzata e smembrare le bande, dalla produzione fino alla distribuzione e alla vendita. Rammenta che sono stati sequetrati 200 milioni di dollari, oltre ad euro, pesos, gioielli e droghe… senza acciuffare nessun membro di quel gruppo; e comunque, ogni volta che si riesce a catturare un componente di una banda, ce n’e’ subito un altro pronto a sostituirlo. Alla domanda se i militari ingaggiati ora dal Governo Federale possano rappresentare la soluzione per sconfiggere il narcotraffico, Jose Luis Pineiro risponde che il massimo cui si possa aspirare e’ il controllo del narcotraffico, non certo la sua eliminazione: e’ una battaglia persa. Infine, e’ arrivato il momento di far dibattere la legalizzazione delle droghe all’opinione pubblica, in modo da sapere quali droghe sia opportuno legalizzare.