E’ durata poco la ‘narcotregua’ per la visita di Benedetto XVI, chiesta sabato ai rivali dal cartello dei Cavalieri Templari con striscioni appesi nelle citta’ dello Stato di Guanajuato: nella sola giornata di ieri, informa oggi il quotidiano ‘El Universal’, ci sono stati infatti almeno 41 omicidi in sette Stati del Paese.
La palma del piu’ violento spetta allo Stato di Chihuahua, alla frontiera con il Texas, dove ce ne sono stati almeno 18, una decina in un prolungato scontro a fuoco tra bande rivali. A Taumalipas, a sua volta a ridosso degli Usa e ritenuto uno piu’ cattolici del Paese, sono stati invece rinvenuti sette cadaveri fatti a pezzi.
Intanto, oggi, mentre la Conferenza Episcopale ha assicurato che la visita di Benedetto XVI ‘e’ stata un successo ed ha superato ogni aspettativa’, invitando cattolici e autorita’ governative ‘a non lasciar perdere’ il messaggio di speranza del pontefice, il poeta Javier Sicilia, che, un anno fa, dopo la morte violenta del figlio, ha fondato il Movimento per la Pace la Giustizia e Dignita’ di e’ invece detto ‘insoddisfatto’.
Secondo Sicilia, ‘Non e’ stata sufficiente. Speravo in un gesto molto piu’ evangelico da parte sua. Ma, purtroppo, il papa ha un doppio volto. Cioe’ gioca tra messaggio evangelico e diplomazia politica e, quest’ultima, a volte prevale sul primo’.
Scrivono i media che sono rimasti insoddisfatti anche quanti speravano di racimolare qualche peso in piu’. Pur se la folla che si e’ mobilitata per la visita e’ stata enorme, hotel e ristoranti degli Stati di Guanajuato e Leon sono rimasti semideserti ed i venditori di gadget (cappellini, t-shirt, bandierine ecc.) hanno fatto magri affari, tanto che hanno finito per offrirli a meta’ prezzo.