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(ANSA) – ROMA, 17 LUG – Nel 2007 è cresciuta la coltivazione di oppio e cocaina. È questo il dato principale che emerge dal rapporto annuale dell’Undcp, l’agenzia della Nazioni Unite che si occupa di combattere la droga e il crimine internazionale. Secondo i dati dell’ufficio Onu, che ha sede a Vienna, il nuovo crocevia dei traffici è l’Africa Occidentale e in particolare la Guinea Bissau, che avrebbe superato il Messico nel triste primato. Per il direttore dell’agenzia, l’italiano Antonio Costa, potrebbe diventare un vero e proprio ‘narco-Statò. «Gli stati nei Caraibi, in America centrale e in Africa Occidentale – ha aggiunto Costa – così come le regioni al confine con il Messico, sono tutti in mezzo al fuoco incrociato fra i più grandi produttori di coca, i paesi delle Ande, e i maggiori produttori, Nord America ed Europa». Le coltivazioni di coca si trovano soprattutto in Colombia, Bolivia e Perù. In Colombia la coltivazione è cresciuta nel 2007 del 27% rispetto all’anno precedente: tuttavia la resa calante di queste colture fa sì che a quest’aumento della produzione non corrisponde anche quello della coltivazione. Il Perù è il Paese che produce più coca, con il 28% dell’intera produzione mondiale. La produzione dell’oppio si è concentrata soprattutto in Afghanistan e Birmania. L’80 per cento delle coltivazioni si trova in cinque province meridionali dell’Afghanistan, tutte controllate dai Taleban. «La resa più alta delle colture – si legge nel rapporto – ha generato una notevole produzione a livello mondiale, doppia rispetto al 2005». «La lotta al narcotraffico e quella al terrorismo devono proseguire di pari passo» ha commentato il direttore Costa. La produzione di droga è concentrata soprattutto nelle zone controllate da gruppi ribelli ai governi centrali: è il caso delle Farc in Colombia e dei Taleban in Afghanistan. Riguardo alla Colombia, Costa sottolinea che «in futuro, quando si arriverà allo smantellamento delle Farc, sarà più facile controllare la situazione». (ANSA).