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Duemila persone sono scese in strada sabato sera per protestare contro la violenza a Tijuana, principale citta’ della Bassa Califonia (nordovest del paese), alla frontiera con gli Stati Uniti, devastata da mesi da un’ondata di omicidi legati alle dispute territoriali fra bande di narcotrafficanti. Secondo i media locali la disperazione dei partecipanti alla manifestazione, convocata da un’associazione civica locale, era illustrata dai numerosi cartelli dove si poteva leggere lo slogan ‘Dio, salvaci tu’: gli abitanti di Tijuana sembrano ormai aver perso ogni fiducia nei poteri terreni. Vestiti di bianco, i manifestanti portavano con loro anche bandiere messicane, e ritratti di persone sequestrate o ‘desaparecidas’ nella regione durante gli ultimi mesi: secondo stime dei media locali, almeno 630 persone sono morte in modo violento nella Bassa California durante il 2008, e solo nelle 24 ore precedenti la protesta nove corpi sono stati ritrovati fra Tijuana e la localita’ di Ensenada (a 85 km). La violenza legata al narcotraffico e’ diventata un’emergenza sociale in Messico, dove oltre 4 mila persone sono morte nel 2008 in episodi legati al traffico di droga, specialmente in Bassa California, Chihuahua e Sinaloa, da dove partono le rotte del contrabbando di cocaina verso gli Usa. L’attivita’ dei ‘narcos’ porta con se’, oltre alla violenza, anche un alto tasso di corruzione delle forze dell’ordine, sopratutto a livello locale. Ed e’ per questo che i cittadini di Tijuana reclamano che la sicurezza della loro citta’ sia affidata alle Forze Armate, e che si apra nella provincia un ufficio della Viceprocura di inchiesta specializzata nel crimine organizzato (Siedo). Secondo una indagine delle autorita’ federali, almeno 50 uomini della polizia statale e municipale di Tijuana collaboravano con gli uomini del cartello di Eduardo Arellano Felix, detto ‘el Doctor’ il boss del narcotraffico arrestato lo scorso 25 ottobre a Tijuana. Nell’agosto scorso, il governo federale messicano e le autorita’ dei 32 stati del paese hanno sottoscritto un accordo nazionale per la sicurezza, la giustizia e la legalita’, dopo una marcia a Citta’ del Messico che ha visto la partecipazione di decine di migliaia di cittadini esasperati.