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Una Commissione del Parlamento messicano ha chiesto al presidente Felipe Calderon di porre fine all’uso dell’esercito nella lotta contro il narcotraffico e in materia di sicurezza pubblica, esortandolo a implementare ‘strategie di rafforzamento e formazione dei corpi di polizia’ perche’ possano meglio svolgere i loro compiti.
Nella mozione, approvata dall’opposizione di centro-sinistra con il voto contrario del Partito Azione nazionale (Pan, al governo), si sottolinea la pericolosita’ di assegnare compiti di ordine pubblico a una forza addestrata per la guerra.
Nel riportare gli scarsi risultati raggiunti dagli operativi dell’esercito, la Commissione del Congresso spiega che questa situazione rischia di minare la credibilita’ dell’esercito.
Immagine messa in discussione anche, ha ricordato il senatore Graco Ramirez del Partito della rivoluzione democratica (Prd, sinistra), dalle denunce di violazioni sessuali, abusi e torture compiuti da soldati contro la popolazione civile.

‘Stiamo assistendo al deterioramento di una delle istituzioni piu’ importanti del paese, la popolazione sta iniziando a rifiutarla’.
In dicembre, al momento della sua assunzione del potere, Calderon ha inviato decine di migliaia di soldati in funzione di repressione della criminalita’ in vari Stati settentrionali, fra cui Nuevo Leon, Sonora, Chihuahua e Baja California.
E punta l’indice contro le violazioni dei diritti umani anche Liliana Vazquez, presidente della sezione messicana di Amnesty International che, citando il Rapporto 2007 dell’organizzazione, ha definito ‘deludente’ l’azione del governo in merito. Circa la politica di Calderon, la Vazquez ha denunciato che ‘fino a oggi non ha mostrato la volonta’ di elaborare programmi per risolvere le gravi violazioni’ segnalate.
Infine, denunciando ‘la corruzione morale del Paese’ il vice-coordinatore del Prd, Ricardo Monreal Avila, ha ipotizzato la infiltrazione nella politica messicana del narcotraffico che, a suo avviso, ‘ha permeato le strutture di governo e partiti’.
Al riguardo Monreal ha spiegato che presentera’ una denuncia alla Procura generale della Repubblica perche’ indaghi presunti finanziamenti illeciti del narcotraffico a partiti politici messicani durante la campagna elettorale del 2006. Si tratta di 280.000 spot finanziati con 1.000 milioni di pesos (69 milioni di euro) che ‘nessuno sa da dove siano arrivati’.