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Il 14 settembre, nello Stato centrale di Hidalgo le autorità messicane hanno arrestato 124 agenti di polizia per presunti legami con la banda criminale di Los Zetas, braccio armato del cartello del Golfo.
Attorno alle otto di sera, ora locale, 400 agenti della dipendenza federale hanno formato un blocco di fronte alla Segreteria della Sicurezza Pubblica Municipale, da dove hanno controllato i veicoli in transito, informano i media locali. Sul totale degli arrestati, 119 sono stati rinchiusi in un centro di riabilitazione nello Stato di Veracruz, mentre gli altri 5 sono stati portati in un centro di riabilitazione sociale dello Stato di Tabasco, come riferisce il quotidiano El Universal. Gli arrestati, che facevano parte della Secretaria de Seguridad Publica Municipal, dell’appena costituita Policia Metropolitana, e della Polizia Estatal, sono accusati d’aver dato protezione all’organizzazione di Los Zetas e informato i suoi membri in cambio di denaro. Ancora, d’aver partecipato a sequestri, estorsioni ed esecuzioni di affiliati ad altre organizzazioni criminali nemiche di Los Zetas.
Con quelle di lunedì, salgono a 248 le persone arrestate dal 4 febbraio scorso nell’Hidalgo per legami con Los Zetas, informa la Secrataria de Seguridad Publica (SSP) del Messico in un comunicato. A fine agosto, altri 18 poliziotti, tra cui vari capi, sono stati processati per rapporti con Los Zetas nello Stato meridionale di Tabasco.
Fin dal dicembre 2006, Felipe Calderon ha caratterizzato la sua presidenza con la lotta al crimine organizzato, trasformandola in una delle priorità politiche per recuperare il controllo e prevenire la criminalità nelle zone più violente del Paese.