Tempo di lettura: < 1 minuto

(Notiziario Aduc) Tre ufficiali e 16 soldati che durante controlli stradali per la repressione della droga spararono contro un’automobile uccidendo due donne e tre bambini e ferendo altre due persone sono stati arrestati e rinchiusi nella prigione di Mazatlan, Sinaloa, nel Messico nordoccidentale. Ne ha dato notizia il ministero della difesa.
Secondo quanto riferito da Oscar Loza, responsabile dei diritti umani dello stato di Sinaloa -base del ‘Cartello di Sinaloa’, capeggiato da uno dei maggiori ricercati messicani, Joaquin ‘Shorty’ Guzman- i soldati spararono almeno una dozzina di volte contro un’auto sulla quale erano due insegnanti donne, marito, moglie e quattro bambini. Tutti gli occupanti del veicolo, a quanto pare, erano disarmati.
Un bambino, un uomo ed un’insegnante sopravvissero alla sparatoria. ‘L’uomo ha perso tutta la sua famiglia – ha dichiarato Loza – sarebbe illogico pensare che un padre, viaggiando con donne e con i suoi bambini, volesse sfidare l’esercito e mettere a rischio la sua famiglia’.
Da quando ha assunto l’incarico di presidente del Messico, Felipe Calderon ha inviato 25.000 soldati in localita’ in cui e’ radicata la criminalita’ piu’ feroce, come Sinaloa, a sostegno dell’attivita’ della polizia contro i cartelli della droga.
Un recente rapporto di organizzazioni dei diritti umani ha raccolto molte denunce contro l’esercito nelle sue operazioni antidroga, che comprendono abusi sessuali su minori ed arresti arbitrari.