Tempo di lettura: 2 minuti

(Ansa) Una nuova fiammata di violenza legata all’emergenza narcotraffico e che un quotidiano e’ arrivato a paragonare a quella di Baghdad, ha investito Tijuana, la principale citta’ dello Stato della Baja California, dove un commando ha tenuto in scacco per una intera giornata le forze dell’ordine nell’inutile tentativo di liberare un membro della banda ricoverato in ospedale.
A quanto risulta dalle prime indagini, si sarebbe trattato di un’iniziativa del Cartello della droga dei fratelli Arellano Felix, che si e’ concluso solo in serata con un saldo di tre morti (fra cui due agenti di polizia) e di una ventina di feriti.
La determinazione degli assalitori nell’usare le armi da fuoco, la mobilitazione in massa di polizia ed esercito, ed il terrore che l’azione ha generato in pazienti e familiari che si trovavano nell’Ospedale Generale di Tijuana, ha spinto i giornali messicani a ricorrere, come ha fatto il quotidiano ‘La Jornada’ con tanto di foto in prima pagina, a paralleli con la guerra in Iraq.
Da parte sua, il vescovo di Saltillo, mons. Raul Vera, ha dichiarato che ‘il narcotraffico non si articolerebbe in modo cosi’ profondo se non contasse sull’appoggio di responsabili di alto livello’. Questi ultimi, ha assicurato il prelato, lavorano nel governo federale, nel settore privato, in banche e imprese che di dedicano, fra l’altro, al riciclaggio di denaro.
A gennaio, di fronte all’impressionante numero di morti violente, il presidente Felipe Calderon ha deciso di inviare, come aveva fatto giorni prima nello Stato di Nuevo Leon, 3.000 uomini dell’esercito che come primo atto hanno disarmato la polizia locale, sospettata di complicita’ con le bande malavitose.
Ma questo piano non ha evidentemente scoraggiato gli uomini degli Arellano Felix che ieri, dopo che un loro compagno – Alfredo Estrada, detto ‘El Macaco’ – era stato ferito in una sparatoria e portato in ambulanza all’Ospedale Generale, hanno cercato in otto ed in tutti i modi di liberarlo, asserragliandosi ad un certo punto all’interno dell’edificio.
Nel frattempo sono giunti sul posto mezzi e 200 uomini delle polizie municipale e regionale, e quattro veicoli delle forze speciali dell’esercito, mentre un elicottero sorvolava con insistenza la zona.
Di fronte alla difficile situazione, e mentre di tanto in tanto si sentivano nettamente colpi d’arma da fuoco, le autorita’ di Tijuana hanno ordinato l’evacuazione di 500 persone, per lo piu’ malati con stampelle e sedie a rotelle, che sono stati raccolti nelle vicinanze, all’interno di una palestra, ed in altri centri ospedalieri.
In serata, quando le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nell’edificio, la sorpresa e’ stata che la maggior parte degli assalitori era fuggita. La fuga non era invece riuscita a due membri della banda, che sono stati arrestati. (di Maurizio Salvi, Ansa)