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PORTAVOCE, GARANTITA ASSISTENZA A MISSIONE POLIZIA EUROPEA (ANSA) – BRUXELLES, 12 SET – L’Unione europea non contribuisce abbastanza agli sforzi internazionali per portare la pace e lo stato di diritto in Afghanistan. Lo ha detto il capo della presenza civile della Nato in Afghanistan Daan Everts, in un incontro stampa oggi a Bruxelles. Nello stesso incontro, il generale americano Dan McNeill, comandante della forza internazionale d’assistenza alla sicurezza (Isaf), guidata dalla Nato in Afghanistan, ha detto che l’Alleanza ha bisogno almeno di un altro anno per costituire un esercito afghano in grado di prendere il comando della lotta contro i Taleban e di non vedere ragioni per prevedere una riduzione della missione.

‘C’e’ ancora una grande differenza tra gli sforzi dei due principali attori, gli Usa e la Ue’, ha rivelato Everts.

‘Penso che da parte europea, la risposta dovrebbe essere maggiore e migliore’, ha aggiunto. ‘Ci dovrebbe essere uno sforzo commisurato da parte dell’Europa, piu’ simile a quello dispiegato dagli Usa’. I commenti di Everts sono stati fatti in risposta a domande relative a presunti attriti tra la Nato e l’Unione europea che da alcuni mesi guida una missione di polizia in Afghanistan per addestrare i poliziotti locali a combattere la corruzione e il traffico di droga.
Secondo il quotidiano Herald Tribune, Friedrich Eichele, il comandante tedesco della missione civile europea, si sarebbe gia’ dimesso dall’incarico e starebbe per rientrare in Germania.
Tra le ragioni, anche un’insufficiente cooperazione con la Nato in tema di assistenza e sicurezza.
Un’accusa respinta dall’Alleanza. ‘La Nato ha finora provveduto a fornire assistenza alla polizia europea in Afghanistan’, ha replicato il portavoce James Appathurai. ‘Non posso immaginare che in un futuro la Nato non provveda a garantire agli ufficiali Ue lo stesso sostegno che garantisce ad altre organizzazioni, come le Nazioni Unite’.
Sulla presenza internazionale in Afghanistan, le opinioni pubbliche europea ed americana sono divise. Secondo il sondaggio pubblicato la settimana scorsa dal Marshall Fund, solo il 31% degli europei e’ favorevole ad una campagna militare contro i taleban, con una particolare opposizione in Spagna, Francia, Germania e Italia, mentre tra gli americani il consenso e’ piu’ del doppio, il 61%.
Nello stesso incontro stampa, e’ stato sollevato anche il problema della lotta al narcotraffico in Afghanistan. La scorsa settimana il direttore dell’Ufficio dell’Onu contro la droga e il crimine (Onudc), Antonio Costa, ha chiesto alla Nato di fare di piu’ per fermare l’escalation di produzione di oppio che ha raggiunto nel 2007 livelli record, con un aumento del 34%. Oggi McNeill ha chiarito che l’Isaf, che dispiega 39 mila uomini, non dispone a tutt’oggi del mandato necessario per sradicare le colture di papavero, anche se riconosce che la lotta al narcotraffico e’ nel suo interesse, considerati i legami tra la produzione di oppio e l’insurrezione. ‘Non e’ nei piani dell’Isaf diventare una forza di sradicamento. Per ora, non abbiamo ne’ il mandato ne’ le competenze per fare questo’, ha detto il generale.(ANSA).