Bruxelles, 12 settembre 2007 – La Commissione Esteri del Parlamento Europeo ha votato oggi pomeriggio una risoluzione che chiede l´avvio di un progetto sperimentale di produzione dell’oppio in Afghanistan per fini terapeutici. «È un primo passo importantissimo – commenta Vittorio Agnoletto, eurodeputato della Sinistra Unitaria Europea, membro della Commissione per gli AffarI Esteri, che ha votato a favore della risoluzione – perché finalmente un’istituzione europea promuove la strategia da sempre sostenuta da associazioni e società civile.
Il voto odierno smentisce la strategia promossa dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (Unodc), diretto da Antonio Mario Costa, e l’azione condotta sul campo dalla Nato, centrate solo sull’eradicazione manu militari.
Strategia che si é dimostrata totalmente fallimentare. Infatti l’Afghanistan produce oggi il 92 per cento dell’oppio presente nel mondo e tale produzione è aumentata in un solo anno, tra il 2005 e il 2006, del 59 per cento superando le 6000 tonnellate. Il 52 per cento del PIL dell’Afghanistan dipende dall’oppio: le semplice distruzione delle piantagioni condanerebbe alla povertà milioni di contadini, danneggerebbe irrimediabilmente il terreno, distruggendo insieme all’oppio tutte le altre piantagioni.
La risoluzione approvata oggi prevede un progetto da realizzarsi su un’area limitata e in via sperimentale, ma è comunque un segnale importante che supera un tabù e propone un approccio pragmatico ed efficace. Daremo battaglia in aula per cercare di migliorarlo». Nelle prossime settimane, infatti, la risoluzione sarà discussa e votata dal Parlamento Europeo in seduta plenaria.
«L’uso di una parte dell´oppio afgano per fini medici – conclude il parlamentare – pur non rappresentando una soluzione definitiva, offrirebbe la possibilità di accedere alla morfina per molti Paesi che al momento non se lo possono permettere; e contemporaneamente offrirebbe uno sbocco nel mercato legale ad una parte della produzione di oppio proveniente dall’Afghanistan, sottraendo in tal modo migliaia di contadini al potere dei narcotrafficanti».