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Le forze armate messicane, inviate dal presidente Felipe Calderon in vari stati settentrionali per partecipare alla lotta anticrimine, hanno violato piu’ volte i diritti umani: e’ quanto emerge da un rapporto della Commissione Nazionale dei Diritti Umani (Cndu) che verra’ inviato oggi al ministero della Difesa. Omicidio, tortura, trattamenti crudeli e degradanti, detenzione arbitraria, esercizio indebito della funzione pubblica, intimidazione e isolamento, sono solo alcuni dei reati di cui i militari si sarebbero resi responsabili secondo le testimonianze raccolte tra il 2007 e il 2008. Il presidente della Commissione, Jose’ Luis Soberanes, li ha elencati in otto raccomandazioni rivolte ai titolari del ministero, citando diversi casi concreti e raccomandando una maggiore attenzione al rischio di violazione dei diritti umani, ma anche suggerendo di incrementare l’organico in modo da dare maggiore efficienza alle operazioni dei militari dispiegati in funzioni di sicurezza. Da gennaio 2008 sono circa 1.600 i morti causati dagli scontri fra bande di delinquenza comune e di narcotrafficanti, e fra queste e le forze dell’ordine. Nelle ultime ore a Culiacan, capitale dello stato di Sinaloa nel nord-est del Messico, in una sparatoria sono morte 12 persone, fra cui tre agenti di polizia.