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L’Amministrazione Bush ha deciso di sospendere le sanzioni contro il terzo maggiore produttore al mondo di cocaina, in quanto la Bolivia avrebbe adottato misure sufficienti per combattere la produzione e la vendita della sostanza.

Piu’ volte il presidente Boliviano Evo Morales, sostenuto dai sindacati dei produttori di coca, ha invocato la legalizzazione della pianta per uso alimentare e medico.
La decisione e’ giunta in un rapporto inviato al Congresso lo scorso venerdi’ in cui sono elencati 20 Paesi, tra cui la Bolivia, fra quelli che smerciano e producono droga e che potranno essere soggetti a sanzioni: Afghanistan, le Bahamas, Brasile, Colombia, Repubblica Dominicana, Ecuador, Guatemala, Haiti, India, Jamaica, Laos, Messico, Myanmar, Nigeria, Pakistan, Panama, Paraguay, Peru’ e Venezuela.
La legge statunitense prevede che i Paesi nella lista nera che non abbiano dimostrato di combattere con sufficiente efficacia il mercato illegale di droghe al loro interno, possono essere soggetti a sanzioni.
Per il terzo anno consecutivo, solo Myanmar (ex Burma) e Venezuela sono state bocciate dal Governo americano. Il Myanmar continua ad essere il piu’ grande produttore di metanfetamine in Asia, ed ha fatto poco o niente per combattere il narcotraffico.
Il Venezuela e’ invece accusato di non aver preso provvedimenti per diminuire il transito di droghe illecite provenienti da altri Paesi e destinate agli Stati Uniti.