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Il traffico di cocaina prodotta in Peru’ per essere poi venduta in Brasile ed esportata in Europa e altri continenti, utilizza le rotte terrestri ed aeree delle varie citta’ boliviane. Cosi’ oggi una nota del quotidiano La Razon di La Paz.
“Almeno tre o quattro aerei attraversano la frontiera portando la pasta base della cocaina e cloridrato dal Peru’ alla Bolivia, che e’ un Paese di transito”.
La droga prodotta nella regione peruviana di Alto Huallaga e del Vrae, entra in Bolivia attraverso Puerto Acosta, Puerto Heat, Cobija, San Joaquín, Santa Ana e Guayaramerín.
I voli partono da Valle del Río Apurimac, Ene e Mantaro (VRAEM) e giungono in Bolivia, a nord di La Paz, a Beni, Pando e Santa Cruz
Nello stesso tempo la droga peruviana entra attraverso il lago Titicaca, che bagna entrambi i Paesi, utilizzando i paesi peruviani di Tilali, Conima, Moho e Vilquechico, che appartengono al dipartimento di Puno.
Le indagini hanno appurato che l’ingresso illegale della coca peruviana in Bolivia vede l’attiva partecipazione della Empresa Naciona de la Coca, del Peru’.
“Uno studio della Fuerza Especial de Lucha Contra el Narcotráfico fa sapere che i voli provenienti dal Peru’ sono iniziati nel 2007, ma sono diventati molto piu’ frequenti negli ultimi due anni. Le informazioni ufficiali fanno sapere che ci sono da tre e quattro aerei giornalieri che fanno il ponte aereo tra Peru’ e Bolivia”.
Il Peru’, insieme a Bolivia e Colombia. Sono i maggiori produttori mondiali di coca e cocaina, secondo le Nazioni Unite.