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Gli effetti della cannabis possono “riattivarsi” a distanza di tempo in base alla dieta e allo stress, e rendere positivi al test anche se non si e’ fumata marijuana per mesi. Lo rivela uno studio dell’Universita’ di Sydney, Australia, pubblicato sul British Journal of Pharmacology. Il principio attivo della cannabis, il Thc (Tetraidrocannabinolo), viene infatti rapidamente assorbito dalle cellule del grasso una volta nel corpo, per poi essere liberato in seguito a stress o perdite di peso. “Pensavamo gia’ che il Thc fosse accumulato nel grasso, ma potesse liberarsi in seguito nelle situazioni in cui esso si scioglie in fretta”, ha detto Jonathon Arnold, ricercatore a capo dello studio. “Nel caso di rapide perdite di peso o di stress, il Thc potrebbe diffondersi di nuovo nel sangue, scatenando nuovamente gli effetti dell’intossicazione”. Per verificare gli effetti a distanza del Thc, i ricercatori hanno iniettato nei topi di laboratorio Thc e, in seguito, l’ormone dello stress Atch, ottenendo una riattivazione della sostanza. Anche tenere i topi a digiuno ha gli stessi effetti. “Questo spiegherebbe i molti casi di persone trovate positive ai test o di atleti accusati di doping, anche se non avevano fumato da mesi”, ha detto Arnold.