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Il ministro della Sanita’ lo ha affermato a piu’ riprese: ci saranno sperimentazioni di narcosale nel 2013. “Si puo’ avere una politica estremamente ferma (…) di lotta contro il consumo, e nello stesso tempo curare quelli che si drogano, perche’ si tratta di una malattia”, ha dichiarato Marisol Touraine a novembre. Il governo e’ lacerato tra la volonta’ di scegliere le citta’ che si impegneranno nell’esperimento, prendendo tempo sui tempi di concertazione, e il bisogno di far presto perche’ le elezioni municipali del 2014 si avvicinano a grandi passi.
Le narcosale sono dei luoghi in cui i tossicodipendenti possono iniettarsi degli stupefacenti sotto sorveglianza medica. Uno studio di fattibilita’ e’ in corso presso la Mission interministérielle de lutte contre la drogue et la toxicomanie (MILDT), che, ai tempi di Sarkozy, vi si era opposta. La sua nuova presidentessa, Danièle Jourdain-Menninger, nominata lo scorso settembre, si basa su un dato pubblico dell’Istituto nazionale della Sanita’ e della ricerca medica (Inserm), che aveva stimato, nel 2010, che queste sale avevano mostrato la loro efficacia: esse permettono di limitare le infezioni dei tossicodipendenti, avere un approccio con quelli piu’ precari, proporre loro una guida medica e sociale. Non sottovalutando che le narcosale permetterebbero di ridurre i fastidi che in genere sono connessi ai tossicodipendenti. Infine, l’Istituto ritiene che la politica di riduzione dei danni -scambio di siringhe, prodotti sostitutivi dell’eroina- era riuscita a raggiungere anche le persone piu’ disinserite.
“Le narcosale devono essere un’opportunita’ per i residenti e un mezzo per i consumatori”, ha detto M.me Jourdain-Menninger. Il MILDT prende in esame, col ministero della Sanita’, della Giustizia e dell’Interno, i criteri per la futura valutazione scientifica, nonche’ le questioni tecniche e giuridiche: ambito di non-intervento delle forze di polizia, protezione del personale che non rimanga vittima del reato di incitazione al consumo di droghe… Il piu’ delicato per il governo sara’ di scegliere le due o tre citta’ che parteciperanno all’esperimento. Le citta’ candidate sono di destra come di sinistra, e il governo ha tutto l’interesse a scegliere in entrambi i campi. Le necessita’ maggiori ci sono a Marsiglia e a Parigi.
La scelta della capitale sembra acquisita. Per il resto, e’ tutto aperto. Se la destra e’ piuttosto ostile alle narcosale, alcuni eletti locali, spesso medici, ritengono che vanno sperimentate. Quattro progetti presentati dalle associazioni sono giunti al MILDT: uno di Parigi, uno di Marsiglia, due di Bordeaux. Marsiglia e’ molto motivata, ma la situazione politica e sociale e’ tesa. La scelta di Bordeaux, il cui Sindaco e’ Alain Juppé (ndr.: leader e fondatore dell’UMP, il partito dell’ex.presidente Sarkozy, della opposizione di centro-destra) potrebbe rappresentare un forte simbolo… Il metodo del governo e’ per ora oggetto di dibattito. “E’ stato maldestro aver avviato la discussione pubblica prima che fosse stato fissato un minimo di punti fermi. Potrebbe fallire prima di fare gli annunci dell’avvio”, dice Alexandra Siarri, assessore per la lotta alla precarieta’ di Bordeaux. Da quando il nome di Bordeaux e’ circolato come citta’ candidata, gli abitanti hanno chiesto spiegazioni, senza che il Sindaco potesse loro fornirle. Percio’, al momento, dice l’assessore, non c’e’ stato alcun contatto con la Prefettura, il MILDT o il ministero. Tra i due progetti, la citta’ ha chiaramente una preferenza per quello che propone una struttura mobile. L’altro, una sala aperta nel centro citta’, suscita’ gia’ la disapprovazione dei residenti.
Rischio di congelamento dei progetti
Il Sindaco centrista di Nancy, André Rossinot, attende di essere contattato dal MILDT -che non si fa sentire. Sono due anni che un gruppo di lavoro e’ stato avviato in questa citta’ della Lorena. “Qui non c’e’ un luogo pubblico dove i tossicodipendenti si iniettano droghe, ma questo non vuol dire che non ci sia consumo. Ci siamo detti d’accordo con Roselyne Bachelot, e faremo altrettanto con Marisol Touraine”. Nel 2010 Mme Bachelot aveva perorato una concertazione, ma aveva ricevuto il rifiuto del primo ministro Francois Fillon. “L’esperimento, che si tratta di lanciare in una, due, tre citta’, non deve portare a creare conflitti tra una citta’ e l’altra”, dice Mme Jourdain.Menninger. Ma la decisione finale fara’ molto discutere. Eventualmente Strasburgo (Partito Socialista): “Ci vorrebbero cinque o dieci citta’ per una sperimentazione che abbia senso” -dice Alexandre Felz, consigliere comunale con incarico alla Sanita’. Il Sindaco ha fatto sapere al ministro della Sanita’ che e’ della partita. Un’associazione ha gia’ preparato un progetto. Un’altra citta’ socialista, Tolosa, dove il numero di coloro che si iniettano droghe per via endovenosa e’ in aumento, attende anch’essa: “La citta’ non e’ candidata, perche’ non e’ una gara”, dice Monique Durrieu, assessore alla Sanita’ pubblica. Ma se il Governo lo ritiene, essa e’ pronta a partecipare, perche’ c’e’ gia’ una rete (associazioni, medici, ospedali) che e’ in grado di avviare la sperimentazione.
A Marsiglia, Patrick Padovani, vice-Sindaco UMP, garantisce che, se la citta’ sara’ scelta, la sperimentazione potrebbe essere avviata in tre mesi. L’idea e’ di aprire un posto fisso, nel centro, un altro mobile con un bus nel nord e un terzo in un ospedale a sud. Si tratta di entrare in contatto con i tossicodipendenti, nuovi o vecchi consumatori di droghe che vivono per strada, il cui consumo nelle strade pubbliche crea problemi ai residenti. Ma Padovani, come molti eletti e associazioni che parteggiano per le narcosale, temono i rinvii del governo: “Se alla fine viene lanciata una nuova riflessione, la cosa finira’ li’”, ironizzano.
Il tempo e’ limitato, e il rischio di congelamento dei progetti a causa delle elezioni municipali lo pensano tutti. Per cui, una volta che le citta’ saranno scelte, bisognera’ far accettare un luogo ai residenti -il punto piu’ delicato. E questo potrebbe portarci fino alla fine del primo semestre del 2013. Ora, “a otto mesi dalle elezioni, nessuno se ne fara’ carico’, ne’ a Marsiglia ne’ a Parigi ne’ a Bordeaux”, dice Padovani. “E’ sicuro, occorre che il MILDT non tardi ancora -dice Jean-Marie Le Guen, vice-Sindaco socialista di Parigi-. E’ un periodo stretto, ma si puo’ provare”. Il ministero della Sanita’ spiega che i lavori sono “in corso”.