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Vienna, 11 ottobre 2007 – Dopo anni di successi nella lotta alla droga, in Myanmar la coltivazione di oppio e’ aumentata considerevolmente nel 2007, secondo i dati presentati a Vienna dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (Unodc) diretto da Antonio Maria Costa. Stando ai dati, la superficie di colture di papavero e’ aumentata quest’anno del 29% a 27.700 ettari; e, grazie a un buon raccolto, la produzione di oppio e’ cresciuta del 46%. Cosi’ la ex Birmania si consolida come secondo maggior produttore di oppio del mondo, dietro l’Afghanistan. Nel resto dei Paesi del sudest asiatico, invece, la produzione continua a calare. Per Costa, il notevole aumento della produzione di oppio in Myanmar e’ “preoccupante e indebolisce gli sforzi per un sudest asiatico libero dalla droga”. Negli ultimi dieci anni, segnala il rapporto, i Paesi del cosiddetto “Triangolo d’oro” della droga composto da Thailandia, Laos e Myanmar, erano riusciti a contrastare con successo la produzione di oppio e la partecipazione del Myanmar al mercato internazionale era scesa dal 67% al 6%. Il Laos aveva ridotto la sua produzione del 94% e la Thailandia e’ “libera” dall’oppio da una ventina di anni. Secondo Costa, infine, la produzione nel Myanmar si sarebbe spostata dalla zona frontaliera con Cina, Thailandia e Laos al sudest del Paese.