La produzione di oppio in Myanmar è creciuta del 76 per cento in un anno, arrivando a coprire il 16 per cento del totale mondiale. E’ quanto emerge dal rapporto 2010 dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro le droghe e il crimine (Unodc) dedicato alla regione del sud-est asiatico. “Si tratta di un aumento allarmante, visto che lo scorso anno la produzione del Myanmar si attestava al 5 per cento su scala mondiale”, si legge nel rapporto.
In termini assoluti, la produzione di oppio birmano è stata negli ultimi 12 mesi di 580 tonnellate. Un aumento significativo è stato registrato anche nel vicino Laos, che ha avuto una crescita del 58 per cento, anche se in termini assoluti, la sua produzione di 18 tonnellate circa resta molto inferiore rispetto al Myanmar e all’Afghanistan, che sono i principali produttori di oppio e delle droghe derivate, tra cui l’eroina. Il primato dell’Afghanistan nella produzione di quest’ultima sostanza ha conosciuto un declino nell’ultimo anno, a causa di un’epidemia che ha colpito i raccolti.
Unodc conduce da anni programmi per incentivare in Myanmar e Laos produzioni alternative, grazie ai quali tra il 1996 e il 2006 la produzione di oppio è calata da 1.760 a 312 tonnellate. Ma da allora si è assisitito nuovamente a una rapida crescita della produzione, dovuta soprattutto alle difficoltà di procurarsi beni alimentari. La produzione di oppio, oltre ad essere meno difficoltosa, garantisce infatti guadagni più elevati rispetto ad altre colture.