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La Georgia potrebbe diventare la nuova Olanda: proprio mentre nel paese dei tulipani le autorità civili spingono per la progressiva marginalizzazione dell’esperienza dei coffee shop, i locali in cui si possono fumare droghe leggere in modica quantità sotto il controllo dello Stato, nella piccola repubblica del Caucaso già si pensa di mettere in cantiere l’esperienza inversa, ovvero la predisposizione di aree in cui il consumo di marijuana agli gli stranieri sia concesso e non punito.

FUMO LIBERO IN GEORGIA – La notizia arriva sulle agenzie italiane da un giornale in lingua georgiana rilanciato da un servizio di informazioni internazionali specializzato in est europa e riservato.

    Le autorità georgiane pensano di consentire ai turisti stranieri di fumare marijuana in aree dedicate. Lo scrive il quotidiano georgiano Aliya, secondo quanto riferisce Interfax. L’iniziativa sarebbe promossa da vari esponenti di alto livello del governo, oltre che dall’ex ministro dell’economia e capo di gabinetto del presidente, oggi alla guida della rete tv Imedi, Georgi Arveladze. Secondo il quotidiano presto apriranno locali in cui sarà consentito fumare droga. Attualmente in Georgia la detenzione di marijuana in quantità inferiore a due grammi non è punibile penalmente, ma solo con una sanzione amministrativa.
Dunque dei veri e propri coffee shop georgiani stanno venendo messi in cantiere nella repubblica che venne attaccata militarmente dalle forze armate russe interessate a confermare le pretese di indipendenza dell’Ossezia del Sud.

CHI AVANTI E CHI INDIETRO – Intanto, come dicevamo poco fa e come scrivevamo ben più diffusamente tempo addietro, l’Olanda si sta attrezzando per ridurre la fruibilità delle droghe leggere nel paese: i coffee shop potrebbero presto diventare una sorta di club riservati, delle associazioni private aperte ai soli residenti iscritti.

    Il ministro della giustizia Ivo Opstelten ha detto che nel futuro solo i residenti delle città olandesi saranno autorizzati a comprare cannabis: “Non i turisti. La cosa non ci piace più”, fanno sapere dall’esecutivo dei Paesi Bassi, guidato dal VVD, il centrodestra locale: “C’è bisogno di dare un segnale politico. I modi e i tempi sono ancora allo studio, ma un piano sarà presentato al parlamento già l’anno prossimo”, fanno sapere dalle Provincie Unite. “Questo governo vuole riportare i caffè della droga a quello che originariamente avrebbero dovuto essere: qualcosa accessibile ai soli residenti dell’area, non un commercio criminale su larga scala e, soprattutto, non turismo“, fanno sapere i governanti olandesi. E prevedibilmente le associazioni dei commercianti di settore sono tutto meno che entusiasti dal nuovo corso che li aspetta: “Siamo in attesa di una conferma formale”, fa sapere il portavoce dei commercianti dei coffee shop della capitale del paese.

Tutti i turisti della marijuana si trasferiranno da Amsterdam a Tblisi? Staremo a vedere.