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Il governo britannico ha in programma una legge che consentirebbe dopo oltre 140 anni ai detenuti il diritto di voto. Le norme attuali infatti prevedono la revoca del diritto di voto a tutte le persone con condanne superiori ai quattro anni e, dice il Telegraph, negli ultimi mesi i legali del governo hanno cercato a lungo di trovare una soluzione che evitasse il voto dei condannati, cosa per altro chiesta espressamente dal Consiglio europeo per i diritti dell’uomo.

Per evitare un contenzioso legale che potrebbe costare diversi milioni di euro di risarcimenti, dunque il governo sarebbe ora orientato a ’cedere’ e a cambiare la sua posizione, sino ad ora radicalmente contraria a concedere il diritto di voto ai condannati.

Fonti governative dicono che il premier Cameron è «esasperato» e «furioso» per la cosa pur avendola dovuta accettare proprio per evitare seri rischi economici. «Era l’ultima cosa che volevamo fare – dice una fonte governativa – ma non potevano continuare a rinviare una decisione in questo senso altrimenti avremmo corso il rischio di far pagare il tutto ai contribuenti» e la fonte chiaramente si riferisce a una possibile azione legale da parte delle associazioni per i diritti dell’uomo e dell’Unione Europea.