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Una storia di consumo di cannabis non è associata a un aumento del rischio di sviluppare psicosi, anche tra coloro che sono predisposti al disturbo, secondo i dati pubblicati sulla rivista Psychiatry and Clinical Neurosciences.

Un gruppo di ricercatori australiani, europei e britannici ha esaminato l’associazione tra uso di cannabis e incidenza di disturbi psicotici in soggetti clinicamente a rischio. I ricercatori hanno valutato i soggetti al principio e li hanno seguiti per un periodo di due anni.

Hanno riferito che: “Non c’è stata alcuna associazione significativa tra qualsiasi indicatore del consumo di cannabis al principio e la transizione verso la psicosi, la persistenza dei sintomi o gli esiti funzionali”.

Gli autori hanno concluso: “La nostra ipotesi primaria era che l’uso di cannabis nei soggetti CHR [clinicamente ad alto rischio] fosse associato a un aumento del tasso di transizione verso la psicosi. Tuttavia, non c’è stata alcuna associazione significativa con nessuna forma di consumo di cannabis. … Questi risultati non sono coerenti con i dati epidemiologici che collegano l’uso di cannabis a un aumento del rischio di sviluppare psicosi”.

Sebbene l’uso di cannabis e di altre sostanze controllate tenda a essere più comune tra le persone con malattie psicotiche, gli studi indicano che l’incidenza di psicosi acuta indotta dalla marijuana nel corso della vita è relativamente rara tra la popolazione generale.

I dati pubblicati l’anno scorso sul New Zealand Medical Journal riportano che chi ha una storia di consumo di cannabis non presenta in genere sintomi più gravi di psicosi rispetto a chi non ha una storia di consumo regolare.

[Fonte: NORML]