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Per dissuadere gli acquirenti di cannabis, il ministro dell’Interno, Manuel Vallsm ha detto giovedi’ scorso 4 aprile, sull’emittente BFMTV, che avrebbe intenzione di generalizzare un dispositivo sperimentato gia’ in diverse zone prioritarie di sicurezza (ZSP) che prevede di far subito pagare una multa ai consumatori colti sul fatto, come gai’ accade per un utente che viene trovato senza biglietto in metropolitana. Nell’ambito della campagna presidenziale dell’aprile 2012, il candidato Francois Hollande si era pronunciato contro questo provvedimento.
Cosa dice la legge oggi?
Il consumo di stupefacenti e’ in teoria punito con un anno di prigione e 3.750 euro di multa. Di fatto, una parte delle persone perseguite beneficiano di una ordinanza penale che si risolve generalmente con un’ammenda, che e’ una sorta di contravvenzione. Secondo l’Observatoire français des drogues et des toxicomanies (OFDT), nel 2010 ci sono state piu’ di 122.000 fermi per consumo semplice di cannabis.
Come funziona il dispositivo che e’ attualmente sperimentato?
I poliziotti non sono legalmente autorizzati ad incassare subito la multa, mentre possono farlo i doganieri.
In riferimento all’art.343 bis del codice delle dogane, che consente all’autorita’ giudiziaria di allertare i servizi doganali per un’infrazione a questo codice, alcuni gruppi d’intervento regionale (GIR) che includono un doganiere, sono stati, per esempio, istituiti nel 2008 della Hauts-de-Seine.
Qual e’ il modo operativo?
Dopo il fermo, il possessore di cannabis viene portato all’ufficio di polizia giudiziaria, che chiama il doganiere del GIR che con il proprio carnet stabilisce l’ammenda per il trasporto di mercanzia vietata. Il multato deve quindi pagare subito dopo essere stato accompagnato ad un distributore di biglietti piu’ vicino. L’ammenda e’ proporzionale alla quantita’ di droga sequestrata.
Qual e’ il limite di un tale sistema?
I fatto che ce’ un solo doganiere di riferimento in ogni GIR, questo doganiere non puo’ essere sempre nel commissariato. Situazione che limita le possibilita’ di transazione a specifiche discrezioni.
Questo dispositivo va generalizzato?
Prima delle elezioni presidenziali di maggio 2012, il senatore e Sindaco socialista di Dijon, Francois Rebsamen, aveva proposto di punire con una contravvenzione il consumo di cannabis. “Ci sono 142.000 fascicoli aperti ogni anno per il consumo di cannabis, una situazione che comporta centinaia di migliaia di ore di lavoro per i poliziotti che riescono ad incriminare solo 24.000 persone”, aveva detto durante un incontro elettorale a Dijon

Temendo confusione con la depenalizzazione, il candidato Francois Hollande aveva rapidamente preso le sue distanze da questa proposta. “Questa proposta di Francois Rebsamen non e’ nuova -aveva detto all’emittente Europe 1 il 20 aprile 2012-. Era gia’ stata fatta da Nicolas Sarkozy nel 2007. Io non la ritirerei fuori per ragioni connesse alla necessita’ del divieto”. “Non non abbiamo intenzione di depenalizzare, ma di di dare una risposta che corrisponda meglio alla realta’. L’aumento consistente del consumo ci preoccupa”, diceva sul quotidiano Le Monde, a luglio, il radicale di sinistra Jacques Mézard, relatore di una proposta di legge votata dal Senato il 7 dicembre 2011 per sanzionare con una semplice multa “il primo consumo illegale” di stupefacenti. I senatori proposero delle contravvenzioni che prevedevano un massimo di 450 euro (68 se pagati entro 45 giorni).
“Oggi le sanzioni sono diverse e non dissuasive per i giovani. Una sanzione immediata sarebbe piu’ efficace”, sostiene Gilbert Barbier, membro dell’UMP.