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Personalita’ di Stato e di governo di oltre 15 paesi latinoamericani sono riuniti oggi a Cartagena de Indias (Colombia settentrionale) per un vertice regionale sui problemi mondiali delle droghe a cui, a sorpresa, non partecipera’ il presidente venezuelano Hugo Chavez. Il vertice, blindato da oltre mille agenti che pattugliano la citta’ con elicotteri e imbarcazioni della Marina, si propone di pianificare meccanismi di cooperazione e coordinazione nell’ambito della lotta regionale al narcotraffico. Oltre al padrone di casa, il presidente Alvaro Uribe, sono presenti i primi cittadini di Messico (Felipe Calderon), Repubblica dominicana (Leonel Fernandez), Guatemala (Alvaro Colom), Panama’ (Martin Torrijos) e El Salvador (Antonio Saca). Chavez, che soltanto ieri aveva detto che sarebbe andato a Cartagena ‘per portare qualche idea’, sara’ invece rappresentato dal ministro degli Esteri, Nicolas Maduro. Una nota polemica e’ stata introdotta dal ministro dell’Interno del Nicaragua, Isabel Morales, secondo cui gli Usa, principale paese consumatore, non fanno gli sforzi necessari per controllare il flagello della droga sul loro territorio. L’incontro e’ stato aperto dal viceministro colombiano per gli Affari multilaterali, Adriana Mejia, che ha indicato tra le misure al vaglio ‘il rafforzamento dei canali di comunicazione, il coordinamento nel controllo di porti aeroporti e frontiere e lo scambio di informazioni in tempo reale’. La dichiarazione finale del vertice sara’ accompagnata da un calendario dettagliato di misure che adotteranno i paesi per combattere il traffico e il consumo di stupefacenti. Per fornire argomenti di attualita’ all’appuntamento, le autorita’ colombiane hanno annunciato il sequestro di due tonnellate di cocaina, nascoste sotto terra al riparo da acqua e umidita’, nello Stato di Narino nel sud del paese.