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befree.pngL’Italia è in un momento di crisi istituzionale assai difficile da districare. Non si sa se il Parlamento appena eletto riuscirà a dare la fiducia ad un nuovo governo o se la parola tornerà al popolo per nuove elezioni. Già le elezioni dei presidente di Camera e Senato e del Presidente della Repubblica costituiscono una prova difficile. In questo clima di tragedia c’è chi pensa a conservare strapuntini di potere per sé o gli amici.

Volete una prova? Circola da parte di una fantomatica comunità di “liberi dalla droga” un appello per confermare il dott. Giovanni Serpelloni a capo del Dipartimento antidroga. Il testo è una tale paccottiglia di argomenti pseudo scientifici, di richiami alla legalità, di inviti a non fare uso (neppure occasionale) di alcuna droga per non finanziare la mafia, di superamento della contrapposizione tra proibizionismo e antiproibizionismo e, ovviamente, tra destra e sinistra che sembra proprio un prodotto fai da te. O forse l’esemplificazione di un caso di dipendenza patologica.

Potremmo rispondere con una petizione di segno opposto (per altro vi già quella di Ascia), ma non vogliamo alimentare la farsa. A noi basta l’impegno di Bersani per un cambio di passo nella politica delle droghe, per l’immediata abrogazione della legge Fini-Giovanardi e per la revisione alla radice del ruolo del Dipartimento antidroga per “come è stato impostato da Giovanardi e dal suo braccio operativo Serpelloni”.

E comunque come scriveva Giancarlo Arnao rivolto a Berlusconi e don Gelmini, ”visto che possiamo difenderci con i cannoni, perché sprecarli per una zanzara?”.

L’iconoclasta