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Immagine 87.pngQuest’anno il Rototom Sunsplash Festival ha dedicato un’attenzione in più alla riduzione del rischio derivante dall’uso ricreativo di sostanze, ospitando tra le altre associazioni la tenda di Energy Control (EC), un collettivo spagnolo di persone che da 13 anni offrono informazioni obiettive sull’uso di sostanze negli spazi di “fiesta”, con il fine di facilitare una decisa presa di responsabilità rispetto all’assunzione di sostanze e promuovere la salute pubblica di consumatori e non.
Il gruppo non si può definire né a favore né contro la droga, semplicemente la intende come un problema di salute e non di morale e come tale se ne occupa. Bisogna dire che la legislazione spagnola sembra provenire da un altro mondo rispetto all’Italia: il consumo privato di qualsiasi droga e la coltivazione di canapa sono depenalizzati, ma il consumo in pubblico può essere sanzionato con una multa da 300 a 30.000 euro a seconda delle dosi ed è reato penale la vendita, anche se le diverse regioni spagnole sono più o meno tolleranti in materia.
D’altra parte in qualsiasi programma politico rispettabile si parla di riduzione del rischio come di un obiettivo importante, forse l’unico concretamente utile e la tossicodipendenza è considerata una malattia, non un vizio o un delitto.  Energy Control collabora, tra gli altri, con il Ministero spagnolo della sanità, con l’agenzia di salute pubblica e con la Regioni Catalana e Andalusa, e tiene i suoi banchetti in varie piazze e festival, come il Sonar di Barcellona, il portoghese Boom Festival e ovviamente il Rototom di Benìcassim. Volontari e lavoratori rispondono a qualunque richiesta senza paternalismo o moralismo: dall’assistenza legale alle indicazioni sulle dosi e le interazioni con altre sostanze, ai test scientifici sulle sostanze degli utenti.
Energy Control è uno dei progetti della ONG Asociación Bienestar y Desarrollo (ABD), che si occupa di dipendenze, AIDS, assistenza a bambini, famiglie, anziani e migranti e in generale dell’inclusione di tutte le persone ai margini della società. Il programma riguardo alle droghe si articola in tre passaggi: EC si dedica alla prevenzione del rischio, mentre a Barcellona esiste un centro di disintossicazione (Sala Baluard, nel quartiere Raval) che offre aiuto personalizzato  a persone con dipendenze, a cui fanno seguito dei corsi di inserimento socio-lavorativo. All’interno del centro sono disponibili “stanze di consumo igienico di sostanze” e l’assistenza di personale qualificato, come infermieri, medici, chimici, psicologi ed  educatori. Ormai a Barcellona sono quattro i centri che consentono di assumere eroina ed altre sostanze in ambienti sicuri sotto ogni punto di vista, incontrando anche il favore della gente di quartiere che vede le strade e le piazzette “ripulite”. 
Mi raccontano i responsabili del banchetto al Sunsplash che le domande più frequenti durante feste sono di tipo pratico e informativo, mentre al centro arrivano le richieste d’aiuto, che riguardano, approssimando, per il 50% l’alcol e per la restante metà, in parti uguali, eroina e cocaina. In una giornata tipo, in festival come il Sonar arrivano circa 300 persone e l’interesse maggiore è per le droghe chimiche, la cocaina e gli effetti di tutte le possibile combinazioni, compresa quella con la guida e il sesso. Il concetto centrale alla base della loro idea di prevenzione è il consumo responsabile: nei materiali informativi si spiega come l’assunzione di qualsiasi sostanza debba scaturire da una decisione strettamente personale, basata sulla conoscenza di sé, del proprio corpo e della sostanza, al fine di valutarne gli effetti piacevoli e i rischi, amplificare i primi ed evitare gli ultimi. Sui banchi si trova il  “foglietto illustrativo” di LSD, MDMA, cocaina, alcol e via dicendo, in cui viene indicata la composizione chimica, i possibili adulteranti, effetti a breve e a lungo termine, posologia, controindicazioni, precauzioni d’uso, interazioni con altre sostanze eccetera.
Un’altra fondamentale attività di EC è il test chimico delle sostanze che i consumatori portano nella tenda per conoscere la composizione specifica, la potenza psicoattiva e le eventuali sostanze adulterate. Nel caso di un test con della marjuana, al microscopio si osservano colore e l’aspetto dei tricomi per  valutare stato di conservazione, il periodo di raccolto, eventuali malattie come funghi che possono essere pericolosi per la salute dell’uomo. Nel caso dell’hashish, lo si fa bruciare come un incenso per valutare le caratteristiche di fumo e cenere. L’esame chimico si effettua tramite la cosìdetta cromatografia su strato sottile o TLC, acronimo dell’inglese Thin Layer Chromatography: mediante un agente vengono  separati i cannabinoidi presenti nel campione, che reagiscono colorando una lastrina, che permette di calcolare le percentuali di THC (effetto psicoattivo) e di CBD (effetto narcotico).
Secondo gli organizzatori l’attenzione al tema del consumo responsabile è decisamente in aumento: sono sempre di più i ragazzi che nei rave portano a far analizzare l’ecstasy o la ketamina prima di assumerla, o che si informano su dosi e interazioni con farmaci. Chiedo cosa pensano del Rototom, che conoscono quest’anno per la prima volta: “è quello che ci aspettavamo, l’atmosfera è tranquilla, non vediamo grandi esagerazioni. L’attenzione è quasi solo sulla cannabis, anche se all’avvicinarsi del weekend vediamo alzarsi la presenza alla nostra tenda di MDMA e speed, mentre resta bassa proporzionalmente quella di cocaina e ketamina. Va anche detto che i consumatori di sola marjuana ancora conoscono poco i nostri servizi e poco li usano.”
http://energycontrol.org/jml/index.php
http://www.abd-ong.org/home.php