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Disturbi di personalita’, disturbi dell’umore, fobie ed altri disturbi d’ansia: sono queste le patologie psichiatriche piu’ frequenti, riscontrate in almeno il 40% dei fumatori. Una dipendenza che non e’ solo un ‘vizio’, ma una vera e propria patologia che provoca profonde e, in parte, permanenti trasformazioni del cervello. E’ quanto emerso ieri mattina nel corso della prima giornata di ‘Roma InDipendenteMente’, iniziativa promossa dal CRARL, Centro di Riferimento Alcologico della Regione Lazio presso il Policlinico Umberto I di Roma, diretta dal professor Mauro Ceccanti, promossa dalla Regione Lazio – Assessorato alla tutela del Consumatore, e volta alla formazione e aggiornamento di tutte le figure professionali, quali medici, psicologi, infermieri, dietisti, assistenti sociali, che, a vario titolo, prendono in carico una o piu’ dimensioni del fenomeno delle dipendenze. Attualmente e’ fumatore il 22% degli italiani con eta’ superiore ai 15 anni (circa 11,2 milioni di cittadini, di cui 6,5 milioni di uomini e 4,7 milioni di donne). L’abitudine al fumo e’ tuttavia un comportamento che gli italiani stanno gradualmente abbandonando: i dati del 2008 confermano quanto osservato dall’analisi del trend storico degli anni precedenti, secondo cui negli ultimi 50 anni si assiste ad una costante diminuzione dei fumatori, la riduzione complessiva nel 2008 e’ pari a 1,5 punti percentuali rispetto al 2007. I giovani tra i 15 e i 24 anni che fumano sono il 24%, corrispondenti a circa un milione e mezzo di ragazzi. Ed e’ da giovanissimi che per lo piu’ si inizia a fumare: circa il 45% dei fumatori ed ex fumatori ha avuto il primo contatto con la sigaretta tra i 15 e i 17 anni e il 17% addirittura prima dei 15 anni. Mediamente i fumatori consumano 14 sigarette al giorno e questo trend del consumo medio giornaliero e’ rimasto pressoche’ stabile negli ultimi quattro anni. Gli uomini sono quelli che fumano di piu’ e i ‘forti fumatori’ (25 o piu’ sigarette/die) sono il doppio delle donne, 11,2% vs 5,7%. Nel 2008 gli ex fumatori sono aumentati rispetto al 2007 passando dal 17,5% al 18,4% e nell’ultimo anno hanno smesso di fumare piu’ di 560.000 fumatori. I motivi principali che hanno spinto i fumatori a smettere sono: per reali problemi di salute (38,5%) e per una maggiore consapevolezza dei danni che il fumo provoca (il 40%). Fra gli attuali fumatori il 29,8% ha fatto almeno un tentativo di smettere di fumare senza pero’ ottenere risultati soddisfacenti: il 20,7% ha smesso soltanto per qualche giorno, l’11,8% solo per qualche settimana. Inoltre dai dati dell’indagine risulta che ben il 75,4% non e’ intenzionato a smettere nei successivi sei mesi.