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Un paese ostaggio dei narcotrafficanti. E di Facebook. A Puerto Asis, nel sud-ovest della Colombia, tre adolescenti sono stati uccisi; molti altri quelli mandati via da genitori terrorizzati. Perché sono l’obiettivo dei cartelli della droga, che inviano loro minacce di morte. E lo fanno via Facebook.
A parlarne è un giornalista del sito statunitense di news ‘The Daily Beast’. Negli ultimi giorni, circa 90 teenager sono stati inseriti nelle ‘liste nere’ pubblicate online dalle bande criminali, per diffondere la paura tra la popolazione. Liste spedite alle persone inserite e ai loro parenti e amici, che contengono un’esplicita minaccia: “Morirete se non lascerete il paese entro tre giorni”. Una prima lista è stata pubblicata a Ferragosto, altre due nei giorni successivi. Da allora, tre ragazzi, di 16, 17 e 19 anni, sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco.
Non è chiaro come e perché siano stati scelti gli adolescenti. I loro professori hanno dichiarato che erano bravi studenti e ragazzi tranquilli. Per questo è cominciato un esodo, con adolescenti minacciati e non mandati via dai genitori. Il governo ha assicurato che riporterà la sicurezza nel paese e di aver già arrestato quattro persone. Per ora, però, c’è una popolazione terrorizzata chiusa in casa, in attesa della prossima lista e del prossimo assassinio senza senso. (Apcom)