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La crisi internazionale della finanza farà sentire i suoi effetti anche sul Plan Colombia, il progetto nato per contrastare la produzione di droga, di cui gli Usa sono i principali finanziatori.

Non sarà, però, un abbandono totale del programma. Solo un ridimensionamento dovuto al particolare periodo di crisi economica che ha fatto traballare seriamente l’economia nazionale Usa. “Sono ottimista – racconta l’ambasciatore statunitense a Bogotà, William Brownfield – la riduzione di finanziamenti al progetto sarà graduale e non brutale e in ogni caso non stiamo parlando dell’eliminazione totale della nostra partecipazione”. Dunque, parte dei finanziamenti provenienti da Washington per contrastare i cartelli della droga si fermeranno nelle casse statunitensi.

A oggi gli Usa mettono a disposizione del Plan Colombia il 60 percento delle risorse mentre il restante 40 percento è affare di Bogotà.
Dall’Università de Los Andes alcuni ricercatori, però, hanno portato avanti uno studio economico del Plan dove si analizzano le componenti militari e quelle sociali del progetto. Secondo lo studio togliere dalle strade un chilo di cocaina costa al governo Usa 15 mila dollari e fra i 5 e i 6 mila a quello colombiano. Lo studio conferma che le risorse colombiane non potranno in alcun modo sostituire quelle statunitensi.
Un dato è certo: per il 2009 non saranno tagliati i finanziamenti al Plan, già approvati dal Congresso Usa. Se si considerano però i dati emersi dai finanziamenti del 2007 (618 milioni di dollari) comparati a quelli del 2008 (543 milioni) si nota già una buona flessione.
Anche in campo militare le cose cambieranno. Le risorse destinate al Plan dagli Usa nella sua prima fase di sperimentazione erano per il 76 percento dedicate ai corpi militari impegnati sul territorio. Dal 2009 ai soldati sarà destinato solo il 56 percento dei fondi.
Dubbi vene sono molti. Gli analisti colombiani sostengono che tagliare i fondi al Plan Colombia potrebbe favorire le attività illecite delle grandi organizzazioni criminali e, forse, aumenterebbe anche la produzione di cocaina.