Circa due mesi fa il ministro della Difesa Juan Manuel Santos prese un macete e taglio’ quella che defini’ “l’ultima pianta di papavero del Paese”, ma continuano ad esserci prosperose e lucrose piantagioni nelle regioni del sud, nel confine tra la Colombia e l’Ecuador.
Le unita’ antinarcotici hanno fatto enormi passi per combattere l’eroina in Colombia, droga che e’ venduta principalmente nelle strade degli Stati Uniti. Grazie anche ai 4 miliardi di dollari in aiuti dagli Stati Uniti, le eradicazioni hanno ridotto le coltivazioni da 6,540 ettari del 2001 ai 2,100 del 2004, ma la realta’ e’ che sono pochi gli incentivi per i contadini ad abbandonare l’oppio.
Il Governo colombiano dovrebbe intervenire per eliminare totalmente le coltivazioni illegali, ma spesso deve anche combattere contro la guerriglia e le forze paramilitari, entrambe finanziate dai traffici illeciti.
I cartelli colombiani controllano la maggioranza del commercio della migliore eroina in commercio, che puo’ costare anche dieci volte di piu’ se raffinata in cocaina.
Malgrado le dichiarazioni dei successi ottenuti, il governatore dello Stato di Narino Eduardo Zuniga ha stimato che ci siano circa mille ettari di coltivazioni di papavero nelle regioni montuose, pari quasi a tutta la produzione colombiana. “Il Governo centrale dichiara che ha distrutto quasi tutte le coltivazioni di papavero, ma la verita’ e’ che e’ quasi impossibile farlo”.
La Colombia, all’interno del programma antidroghe noto come Plan Colombia, spende annualmente milioni di dollari per incoraggiare i contadini a coltivare colture alternative, ma una piccola quantita’ di questi fondi arrivano a Narino, a causa della mancanza di sicurezza e per la mancanza di investimenti nell’area.