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«L’Africa è attaccata dai trafficanti internazionali di droga. La crisi economica sta spingendo il continente nelle mani dei narcotrafficanti. Ormai gran parte del traffico di cocaina destinata all’Europa passa dai paesi dell’Africa Occidentale e, cosa ancora più grave, anche gli oppiacei che arrivano dall’Afghanistan passano dall’Africa Orientale. Questi due traffici si incrociano nel Sahel, in particolare in Niger, nel Ciad, nel Mali e anche in Sudan e sono gestiti da gruppi di insorti locali e da Al Qaida Maghreb». Questo l’inquietante quadro descritto da Antonio Maria Costa, direttore dell’Unodc, l’agenzia dell’Onu sulla droga, intervistato da CNRmedia. «Assistiamo – ha continuato Costa – a un vero e proprio salto di qualità. Una volta la droga passava in quantità relativamente piccole, portata da imbarcazioni; oggi arriva su grandi aerei. Recentemente in Mali è precipitato al decollo un Boeing 727 pieno di armi e droga, dopo aver scaricato 12 tonnellate di materiali. Questo sconvolge tutti i quadri di riferimento rispetto al traffico di droga in Africa. Lo schianto è avvenuto a 280 km dalla capitale, in una zona controllata dai terroristi di Al Qaida». «Una volta l’Africa era sostanzialmente immune dal traffico e dal consumo di droga: oggi l’Africa sta diventando il nuovo continente di riferimento per i cartelli della droga, proprio a causa della povertà di quei paesi, della debolezza del sistema giudiziario, della corruzione dei governi» ha concluso Costa.