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Crociata antialcol del governo britannico: sulle etichette delle bottiglie di bevande alcoliche sarà necessario mettere in chiaro quante “dosi” o porzioni contengono, e l’esecutivo si aspetta collaborazione sia dall’industria, sia dai commercianti al dettaglio, pena il varo di leggi che li obblighino a rispettare certe regole. Su queste leggi in ogni caso verrà aperta fin d’ora una consultazione che si chiuderà in ottobre.
L’altolà di Dawn Primarolo, sottosegretario alla salute pubblica, segue la pubblicazione di cifre preoccupanti secondo cui il numero degli alcolisti britannici è almeno il quadruplo di quanto si pensasse finora. Secondo uno studio di cui dà conto il Telegraph le statistiche vere sono impressionanti. Ogni anno oltre 800.000 persone vengono ricoverate in ospedale per problemi legati al bere e in pratica sei ricoveri ogni dieci sono da ricondurre anche al consumo eccessivo di alcol: non solo malattie epatiche ma anche tumori, malattie cardiache, ictus. Anche a limitarsi alle cifre ufficiali in un paio di anni la situazione sembra essere precipitata. Nel biennio 2005-2006 le statistiche ufficiali parlano di 208.000 ricoveri connessi a problemi di alcolismo contro i 400.000 ‘ufficiali’ di oggi.
I commercianti e i produttori avevano adottato fin dal 1998 un codice di autoregolamentazione che richiedeva di segnalare sulle etichette la quantità di porzioni di alcol contenuta in ogni bottiglia (tanto per non lasciare adito a dubbi e non far ‘raddoppiare’ inconsciamente il contenuto medio di un bicchiere), ma anche di invitare a un consumo “intelligente”. Solo che un’analisi condotta presso i commercianti ha dimostrato che questo codice viene seguito poco o punto. “Ogni individuo deve assumersi la responsabilità di quello che beve, ma hanno un peso anche altri fattori, inclusa l’industria” ha detto Dawn Primarolo. La risposta al codice di autoregolamentazione, ha detto, è “deludente”. Ed è ora “di aprire una consultazione su un approccio molto piú rigido nei confronti dell’industria”.
La consultazione riguardo alle nuove leggi in materia tratta vari temi: restrizioni sulle “happy hours”, controllo del posizionamento dei prodotti alcolici sugli scaffali dei negozi, etichette obbligatorie che indichino le dosi di alcol in ogni bottiglia e le dosi giornaliere raccomandate. Su questo ultimo tema, sia le associazioni mediche che l’esecutivo sono molto insistenti: una recente ricerca dimostra che il 43% dei prodotti alcolici britannici non mostra le dosi di alcol contenute in ogni bottiglia, e che solo il 3% dei prodotti dà informazioni complete incluse le dosi giornaliere raccomandate.
Dice il ministro della Salute Nicola Sturgeon, citato dalla Bbc: “L’industria deve fornire al pubblico le informazioni necessarie a capire quanto alcol consumano davvero. Queste informazioni devono essere sull’etichetta. Per ora non c’è la decisione di varare delle leggi, ma se non ci saranno sviluppi volontari da parte dell’industria se ne parlerà in parlamento”.