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Con un comunicato stampa congiunto reso noto ieri, i senatori democratici Cory Booker (New Jersey), Ron Wyden (Oregon) e Chuck Schumer (New York) hanno aperto la strada al Senato per la riforma delle politiche sulla cannabis a livello federale. Non è la prima volta che una proposta di riforma sulla marijuana viene introdotto al Senato USA, ma questo annuncio contiene due novità importanti. La prima è che il Senato, dopo le due vittorie al ballottaggio d’inizio gennaio in Georgia, è tornato sotto controllo del Partito Democratico; la seconda è che a promuovere l’azione politica è la leadership della maggioranza, con il coinvolgimento diretto del capogruppo Chuck Schumer.

La guerra alla droga è stata una guerra contro le persone, in particolare le persone di colore. La fine del divieto federale sulla marijuana è necessaria per correggere i torti di questa guerra fallita e porre fine a decenni di danni inflitti alle comunità di colore in tutto il paese. Ma questo da solo non è sufficiente. Mentre gli stati continuano a legalizzare la cannabis, dobbiamo anche emanare misure che risarciscano le persone che sono state ingiustamente prese di mira nella War on Drugs.

Siamo impegnati a lavorare insieme – continuano i senatori democratici – per proporre e far avanzare una legge di riforma globale sulla cannabis che non solo volterà pagina su questo triste capitolo della storia americana, ma annullerà anche le conseguenze devastanti di queste politiche discriminatorie. Il Senato considererà queste riforme una priorità.

Nella prima parte di quest’anno – concludono – rilasceremo una bozza unitaria come base di discussione su una riforma globale volta a garantire la riparazione dei danni giudiziari, proteggere la salute pubblica e applicare tasse e regolamentazioni responsabili. Ottenere input dalle parti interessate alla riforma sarà una parte importante dello sviluppo di questa cruciale legislazione.

Ricordiamo che la Camera ha già approvato, lo scorso autunno, il MORE Act che però non era stato sottoposto al voto del Senato, allora ancora in mano repubblicana. E’ ovvio che con il cambio di maggioranza alla camera alta, le possibilità che la riforma a livello federale delle leggi sulla cannabis aumentano. Pur dovendo essere cauti il coinvolgimento diretto della leadership della maggioranza, che gestisce anche la calendarizzazione dell’aula, appare un passo fondamentale. Va ricordato comunque che la maggioranza democratica è molto risicata: di un solo voto, quello della Vice Presidente Kamala Harris, che pure era la prima firmataria del MORE Act al Senato. I 51 voti per far passare il provvedimento dovranno quindi essere trovati uno ad uno, cercando anche favorevoli fra le file repubblicane per compensare quei senatori democratici che non saranno convinti. Inoltre bisognerà anche capire quale sarà l’atteggiamento di Biden, sinora sempre prudente sul tema e mai andato oltre ad una promessa di depenalizzazione. La maggioranza democratica vuole mettere la parola fine alla War on Drugs, almeno per quel che riguarda la cannabis, e sarà difficile per il Presidente non assecondare un’onda che è forte anche nei sondaggi. Intanto i maggiori titoli del settore ieri hanno festeggiato con aumenti in doppia cifra.

E’ evidente, anche dalle dichiarazioni di ieri, che una nuova stagione si apre realmente negli USA.