Tempo di lettura: < 1 minuto

Probabilmente le forze NATO, da sole, non potranno aiutare l’Afghanistan a risolvere la dipendenza dal papavero, ma i contadini canadesi e gli esperti internazionali possono giocare un ruolo importante. Questo e’ quanto ha affermato David Fraser, generale canadese, ex comandante NATO delle truppe stanziate in Afghanistan.

“Gli afghani necessitano di infrastrutture e di imparare a vendere i prodotti tradizionali”, ha dichiarato Fraser, che desidera che il Paese esca dalla dipendenza dei signori della guerra e che i contadini si sostengano con i prodotti, legali, della terra.
Il generale e’ certo che in futuro in Afghanistan ci sara’ la democrazia, ma la chiave e’ la pazienza. Non accadra’ all’improvviso. “Molti contadini sono costretti dai talebani a coltivare il papavero, ma la soluzione non e’ affannarsi a distruggere ogni campo. E’ un’operazione che richiede tempo. I contadini devono acquisire fiducia nel Governo. Procedere frettolosamente va a vantaggio dei talebani, che ne approfittano per ricevere supporto dalla popolazione. Essi offrono 10 dollari al giorno. E’ una cifra enorme per un contadino che ha visto distrutto il suo campo. Il papavero e’, al momento, contante certo”.
Per questo e’ necessario un nuovo mercato e monete nei loro portafogli, per far si’ che essi abbandonino il papavero.

“Anche se” ha precisato Fraser, “I contadini non si arricchiscono con l’oppio, altri lo fanno. E’ una opportunita’ per il Canada. Necessitano di aiuto, e il Canada e’ adatto a cio'”.
Prima della guerra civile afghana, il Paese era noto per il grano, l’uva, i meloni e le mandorle, e per il generale ritornera’ ad esserlo, perche’ ci sono il Pakistan e l’India gia’ pronti a comprare questi prodotti.