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Il direttore ed altri sei funzionari dell’agenzia statunitense per la lotta agli stupefacenti (Dea) in Bolivia hanno lasciato ieri il paese, diretti in Peru’, dopo la decisione adottata una settimana fa dal presidente Evo Morales di sospendere la loro attivita’ sul territorio boliviano. Lo scrive l’agenzia di stampa statale Abi. ‘Abbiamo appreso – ha indicato al riguardo il ministro dell’Interno boliviano Alfredo Rada – che effettivamente sette dipendenti della Dea hanno lasciato il nostro territorio diretti a Lima’. Una decisione logica, ha aggiunto, perche’ ‘non aveva senso che dopo gli ultimi sviluppi della situazione continuassero a rimanere qui’. Morales ha accusato la Dea di aver realizzato operazioni di spionaggio politico, abbandonando i suoi compiti specifici ed anche di aver appoggiato la rivolta dei dipartimenti della cosiddetta Mezzaluna orientale contro il governo. Giovedi’, inoltre, il ministro della Presidenza Juan Ramon Quintana ha convocato una conferenza stampa sostenendo che la Dea avrebbe ‘incoraggiato il narcotraffico in Bolivia’, e mostrando documentazione a sostegno di questa accusa.