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Durante l’odierna conferenza stampa a Kabul, l’Ufficio delle Nazioni Unite per la Droga ed il Crimine (Unodc) ha presentato la relazione annuale sulla produzione di oppio in Afghanistan per l’anno 2008 (Afghanistan Opium Survey 2008). Il rapporto evidenzia una diminuzione del 19 per cento nella coltivazione del papavero da oppio, passando dai 193 mila ettari coltivati nel 2007 ai 157 mila di quest’anno. Tuttavia, la produzione media per ettaro e’ aumentata considerevolmente dai 42,5 chili per ettaro del 2007 ai 48,8 kg del 2008, comportando una lieve diminuzione della produzione complessiva da 8200 tonnellate a 7.700, cioe’ -6 per cento. Dall’anno scorso il numero di province prive di oppio e’ stato incrementato di quasi il 50 per cento: da 13 a 18. Cio’ significa che l’oppio non viene piu’ coltivato in oltre la meta’ delle 34 province. “L’anno scorso mettemmo in guardia sul serio rischio di uno tsunami di eroina, pari a quasi 700 tonnellate in arrivo dall’Afghanistan. Quest’anno l’alta marea ha iniziato a ritirarsi” ha affermato il direttore Esecutivo dell’Unodc, Antonio Maria Costa. La diminuzione della produzione non e’ dovuta allo sradicamento. Nel 2008 un ammontare modesto di 5.480 ettari e’ stato ripulito (con grandi costi in termini di perdite umane), un quarto dei 19.047 ettari distrutti nel 2007.
La coltivazione dell’oppio viene in questo momento effettuata quasi esclusivamente nelle province piu’ colpite dai problemi di violenza: il 98 per cento di tutto l’oppio prodotto in Afghanistan proviene da sole sette province nel sud-ovest del paese (Hilmand, Kandahar, Uruzgan, Farah, Nimroz, e in minore estensione in Daykundi and Zabul) dove vi sono insediamenti permanenti dei Talebani e dove la criminalita’organizzata approfitta del caos. La sola provincia di Helmand produce 103 mila tonnellate di oppio, ovverosia i due terzi del totale. “Se la provincia di eilmand fosse uno stato, sarebbe esso stesso il maggior produttore di droga” ha sostenuto il capo dell’Unodc.

“Si registra in questo momento una completa sovrapposizione tra le zone di maggior insicurezza e le zone di maggior coltivazione di oppio” dice Costa. “Da un lato la droga finanzia i talebani. D’altro lato i talebani facilitano la coltivazione di droga. Instabilita’ e oppio devono essere combattuti in maniera coordinata” ha affermato il capo dell’Ufficio delle Nazioni Unite per la Droga ed il Crimine.