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Un piano messo a punto dal governo americano negli ultimi due anni ha ridotto del 31 per cento la produzione e la coltivazione di droghe in Afghanistan. Lo ha reso noto ieri a Washington il Dipartimento del ‘National Drug Control Policy’, un organo dell’Ufficio esecutivo della Casa Bianca, che ha messo in campo alcune misure per contrastare il commercio di sostanze stupefacenti in Medio Oriente. A due anni dall’applicazione del piano, la produzione di narcotici ha registrato una battuta d’arresto del 31 per cento grazie anche allo smantellamento di numerose coltivazioni nel Nord-est del Paese. Se nel 2006, infatti, erano solo 12 le Province dell’Afghanistan in cui non vi erano coltivazioni di papavero da oppio, nel 2008 se ne contano almeno 18 in cui queste coltivazioni sono vietate. Oggi la produzione di queste sostanze si concentra soprattutto nelle zone a sud e a sud-ovest, ad esempio Helmadn, che rimane la provincia con la piu’ alta presenza di coltivazioni. ‘L’Afghanistan ha bisogno di pace, di una economia florida e di democrazia, ma diventa difficile realizzare ognuna di queste condizioni se il mercato dei narcotici continua a proliferare’ ha detto John Walters, direttore del ‘National Drug Control Policy’ e stretto collaboratore del presidente Bush.
Alcuni esperti hanno pero’ recentemente detto che la riduzione potrebbe essere dovuta in larga parte alla grave siccita’ delle ultime stagioni.