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Oltre 1.000 i bambini uccisi nel 2009, 200.000 quelli con ferite permanenti e disabilità, un impressionante numero di bambini-soldato, circa 60.000 minori tossicodipendenti e almeno 610 gli attacchi alle scuole. E’ il pesantissimo impatto della guerra in Afghanistan sulle condizioni dell`infanzia, nel nuovo rapporto del network “Watchlist on Children and Armed conflict” di cui anche Save the Children fa parte.
“I civili, e fra di essi i minori, sono ormai quotidianamente le vittime principali di una violenza crescente e apparentemente inarrestabile”, commenta Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children per l`Italia. “In questo contesto,gli sforzi del governo afgano e della coalizione che lo sostiene per garantire la stabilità nel paese e proteggere i bambini dovrebbero crescere in misura esponenziale ma non è cosí. Anche nel recente vertice di Londra, in cui è stata disegnata la road map in tema di sicurezza, governance e sviluppo economico per l`Afghanistan nei prossimi 5 anni, non è stata presa in esame alcuna misura specifica per la promozione e la tutela dei diritti dei bambini”, aggiunge Neri.
“Finora non ci risulta che alcun talebano sia stato incriminato per crimini contro l`umanità, nonostante la legge internazionale lo preveda, e non è stato ancora messo in piedi un sistema di valutazione e monitoraggio indipendente delle violazioni commesse dalle forze militari governative e internazionali”, prosegue Neri. “A febbraio 2010 è stata introdotta una legge che garantisce l`amnistia per quei combattenti – compresi quindi molti talebani – che decidono di collaborare con il governo.
Tutto questo evidentemente favorisce un clima di impunità”.
Save the Children chiede che “venga approntato un piano quinquennale per la protezione dei bambini, con degli obiettivi misurabili, come per esempio la riduzione del numero di attacchi alle scuole. Chiede inoltre che sia messo in opera un meccanismo per le vittime che renda facile la denuncia delle violazioni e accessibile l`informazione sul procedimento in corso. Chiede infine la definizione di criteri chiari e validi ovunque per l`assegnazione di sussidi ai familiari delle vittime della guerra e delle violenze”.