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(Notiziario Aduc) Il braccio di ferro dura da due anni e ora, dopo una nuova offensiva diplomatica, rischia di finire in tribunale: tornano accesi i toni tra Belgio e Olanda sulla localizzazione alla frontiera tra i due paesi dei coffee-shop, i locali dove si puo’ fumare liberamente hashish e marijuana.
Nessuno vuole il turismo dello spinello. In Olanda, che pure consente i coffee-shop, non lo vuole il comune di Maastricht che non desiste dall’ idea di spostare almeno la meta’ dei quindici bar del fumo dal centro della citta’ in zone periferiche di frontiera. Ma non ne vogliono sentir parlare neppure i vicini del Belgio che si oppongono con tutte le loro forze contro questa scelta.
L’ultima puntata dello scontro e’ andata in scena con una mobilitazione generale dei sindaci di una decina di comuni belgi di frontiera che hanno tenuto un ‘vertice’ nella cittadina di Vise’. A dare loro manforte il ministro degli interni belga Patrick Dewael e quello della giustizia Jo Vandeurzen, nonche’ i governatori delle province di Liegi e del Limburgo. Insieme hanno tracciato la strategia da seguire nei confronti del sindaco di Maastricht, Gerd Leers, ‘colpevole’ di non rinunciare al suo progetto di delocalizzazione.
La strada, almeno per un po’, sara’ ancora quella della diplomazia, dopo che anche in occasione dell’ultimo consiglio dei ministri Ue in Slovenia, i responsabili degli interni e della giustizia del Belgio hanno affrontato la questione con i loro colleghi olandesi, mentre il premier Guy Verhofstadt a piu’ riprese ha protestato con l’Aja.
Se il sindaco olandese dovesse fare ancora orecchie da mercante, sostengono in Belgio, non restera’ altra strada che quella dei tribunali. La Corte di giustizia del Lussemburgo potrebbe essere chiamata ad esprimersi sul rispetto dello spirito del trattato di Schengen.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso e’ stato il via libera del consiglio comunale di Maastricht, il 18 gennaio scorso, allo spostamento di tre coffee-shop che entro l’estate dovrebbero dar vita ad un vero e proprio supermercato dello spinello: duemila metri quadri nella olandese Eijsden, ma a pochi chilometri dalla belga Vise’.
Il sindaco di Maastricht, per niente contento del via vai di migliaia di ragazzi -dal Belgio ma anche dalla Francia e dalla Germania- che solo per poche ore soggiornano in citta’ per comprare un po’ di fumo e ripartire, risponde piccato di non comprendere la posizione dei belgi dato che nel Paese e’ autorizzato il possesso di cannabis per uso personale, ma poi per gli acquisti i loro ragazzi devono recarsi in Olanda.