(Notiziario Aduc) Il tassista che accompagna un cliente abituale a comperare cocaina si macchia del reato di cessione di sostanze stupefacenti: questo il senso della sentenza con cui il gup Paola Dezani, a Torino, ha condannato un autista a sei mesi di reclusione.
La pubblica accusa aveva chiesto tre anni, ma il giudice ha riconosciuto all’imputato l’attenuante dei fatti di ‘lieve entita”. Il tassista, difeso dagli avvocati Aldo Perla e Roberto Morda’, non riceveva compensi extra per la sua attivita’: il tossicomane, che per acquistare la droga si rivolgeva sempre allo stesso pusher in una palazzina in periferia, si limitava a pagargli il prezzo della corsa. In un paio di occasioni, pero’, si sostitui’ al cliente, bloccato da impedimenti o da malori dovuti a crisi di astinenza, e ando’ lui stesso a ritirare il pacchetto.
La pubblica accusa e’ stata sostenuta dal pm Antonio Malagnino. Poiche’ alcuni degli episodi contestati risalgono alle settimane precedenti al maggio del 2006, quando fu concesso l’indulto, la pena e’ stata in parte condonata.