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(DIRE) Roma, 19 mar. – "L’autocritica dell’Independent, che comunque non rinnega totalmente la campagna di declassificazione della cannabis lanciata dieci anni fa, e’ il tipico atteggiamento di chi non affronta il problema degli "stupefacenti" alla radice ma solo in termini paternalistici e di "riduzione del danno" come pare in molti stiano facendo anche sul fronte "progressista" italiano". Lo afferma Marco Perduca, segretario della Lega internazionale ntiproibizionisti. "Il problema non e’ tanto la tossicita’ delle sostanze- osserva- ma il continuare a mantenerle al di fuori della legge. Dal dopoguerra a oggi, la proibizione non ha aiutato a governare il fenomeno, anzi!". In quasi 50 anni di politiche internazionali, prosegue Perduca, "che hanno reso illegali anche le piante da cui si raffinano gli stupefacenti, si e’ visto un costante globale aumento di produzione, consumo e traffico di tutte le sostanze. La settimana scorsa- conclude il segretario della Lega internazionale antiproibizionisti- la Commissione droghe delle Nazioni unite ha notato che, da qualche ann,o il consumo si sta spostando verso i paesi poveri". Solo l’avvio di una regolamentazione degli stupefacenti tramite la legalizzazione potra’ innescare dinamiche virtuose di vero "contenimento del fenomeno". Si tratta di includere in un quadro normativo globale quanto oggi e’ in balia del mercato nero dei narco-trafficanti e dei loro complici rendendone possibile il consumo – libero da paternalismi – in modo consapevole grazie all’informazione sulla qualita’ delle sostanze e delle possibili conseguenze della loro assunzione. (Com/Dal/ Dire)