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«La Consulta delle Società Scientifiche e delle Associazioni Professionali nel campo delle dipendenze patologiche commenta le anticipazioni stampa della ricerca “Oltre la comunità” sugli esiti della Comunità di San Patrignano»: questo l’oggetto del documento, a firma Paolo Jarre, coordinatore della Consulta, inviato agli esperti che hanno curato lo studio di valutazione, i docenti Aldo Polettini dell’Università di Pavia, Giuliano Piazzi e Giorgio Manfré dell’Università di Urbino. Alla Consulta partecipano Alea, FederSerd, Itaca Italia, Sia, Sicad, Sitd. Co.NOSCI, Associazione Comunità Pubbliche. Dopo una precisazione sul fatto che, nel campo della ricerca scientifica, «non ha alcun valore ciò che non è pubblicato su riviste accreditate e peer-reviewed», la Consulta afferma di sentirsi in dovere di proporre alcuni commenti, «pronti a ritirarli e a modificarli laddove un testo definitivo della ricerca definisse in modo differente, in modo più o meno esteso, tali con- tenuti». La Consulta mete in evidenza alcuni punti critici:

  1. rispetto al campione: i 511 ex ospiti monitorati sono tutti coloro che hanno concluso o interrotto la CT nei tre anni considerati, compresi quelli che ci sono stati un solo giorno, oppure sono solo un campione di questi? Solo nel primo caso sarebbe corretto, nel secondo «siamo di fronte a una importante distorsione costituita da un evidente bias di selezione»;
  2. stante che lo studio afferma di coniugare aspetto sociologico e analisi tossicologica del capello, la Consulta chiede su quali sostanze esso venga effettuato, se include alcool, anfetamine, allucinogeni, tabacco e se si indaga anche su dipendenze sine substantia;
  3. ancora sul campione: esso include secondo i ricercatori «ragazzi (sic!) usciti con e senza consenso». Osserva la Consulta: «in nessun punto ci si dice quanti dei 511 hanno completato il trattamento. L’uscire con o senza consenso è sinonimo di completamento? Sulla base di quali criteri viene fornito il consenso?»;
  4. su 511 persone dopo tre anni è stato possibile avere informazioni attendibili su 287: per la Consulta, «questo è l’aspetto più I 224 che mancano all’appello non vanno scartati dai conti sugli esiti. Essi con maggiore probabilità sono quelli che hanno il percorso peggiore e per questo motivo sono irraggiungibili; vanno conteggiati tra quelli che hanno esito negativo, che salirebbero così dal 28 al 59,5%. Inoltre, secondo la ricerca c’è un 6% di differenza nell’esito positivo tra coloro che sono usciti dalla CT in un modo o nell’altro, e coloro che ne sono usciti d’accordo con la comunità. Commenta la Consulta: «se questa differenza è solo di 6 punti percentuali, a che serve concludere il programma? Nelle CT i “laureati” vanno meglio degli “interruttori” in misura almeno doppia»;
  5. infine, il dato di una ritenzione in trattamento, cioè restare in comunità anche dopo la fine del percorso stabilito, è molto alto: il 66% dopo un anno, il 53% dopo due anni e il 45% dopo La Consulta: «quasi la metà dei pazienti sarebbero ancora in CT dopo tre anni: nessun programma residenziale per tossicodipendenti al mondo prevede durate siffatte».

In conclusione, la Consulta sottolinea alcuni rischi, fra cui il «confondere l’opinione pubblica» vei- colando l’informazione in modo massmediato, e quello, non secondario, di fornire ai policy makers «che non hanno tempo e competenze per approfondire adeguatamente, dati scorretti e fuorvianti». La Consulta mette a disposizione le proprie competenze e invita i ricercatori a sottoporre la propria ricerca a un giurì scientifico internazionale, «con la partecipazione di esperti individuati dalle principali riviste di settore peer-reviewed».

(a cura di Susanna Ronconi)

(Leggi il commento di Patrizia Meringolo)

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  • pdf Sanpa - Commento Soc Sc 2005
    Scarica la lettera della Consulta delle Società Scientifiche e delle Associazioni professionali nel campo delle dipendenze patologiche sulla ricerca su Sanpa.
    Aggiunto in data: 10 Gennaio 2021 12:06 Dimensione del file: 209 KB Download: 220