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PARALLEL SESSION Women’s Empowerment (30/04)

Jade Boyd: “Bed Bugs and Beyond”: An ethnographic analysis of North America’s first women-only supervised drug consumption site

A partire dalla crisi del fentanyl, in Canada si sono sviluppate risposte innovative che hanno incluso l’apertura di luoghi di consumo supervisionati, così come i luoghi a bassa soglia (chiamati Overdose Prevention Sites (OPS). Boyd presenta i risultati di una ricerca etnografica svolta nel primo OPS canadese (Vancouver) rivolto esclusivamente alle donne (anche trans), dal maggio 2017 a al 2019.

Dal lavoro di analisi delle 47 interviste in profondità effettuate emerge che le esperienze di overdose da parte delle donne partono dalla violenza quotidiana, sociale e strutturale. Le donne che hanno risposto alle interviste hanno identificato il SisterSpace come uno spazio significativamente più sicuro per consumare droghe rispetto alle loro alternative (ad es. Vicoli, OPS di genere misto). I risultati mostrano che l’ambiente unico di SisterSpace (ad esempio, l’arredamento, le offerte di prestazioni legate alle necessità di genere, l’atmosfera) hanno reso possibile un coinvolgimento maggiore delle donne rispetto agli atri OPS generalisti. https://atira.bc.ca/what-we-do/program/sisterspace/

Aura ROIG: Metzineres. Environments of Shelter for Womxn Who Use Drugs Surviving Violences.

L’intervento di Aura, attivista del movimento Narcofemminism si concentra sulla presentazione dell’esperienza catalana dell’associazione Metzineres.

“Metzineres”, un termine catalano usato per riferirsi a vecchie streghe, oggi dà il nome a un progetto, nato quasi due anni fa in Catalogna,  che cerca di creare spazi di protezione per le donne che fanno uso di droghe e di sopravvivere alla violenza e aiutare per far valere i propri diritti.
“Le donne sono quelle che soffrono di più, sono invisibili nei dati, non conosciamo la loro realtà, i servizi sono completamente mascolinizzati e le poche risposte che abbiamo per le persone che usano sostanze o in situazioni di vulnerabilità non sono fatte per loro…” “…..Creiamo spazi in cui possono avere un accompagnamento olistico, con workshop per aumentare la loro creatività e cura di se stesse…” “…Cercano risposte molto creative, molto flessibili, che accompagnino i loro desideri, le loro aspettative, i loro interessi”.

“Metzineres” ha a disposizione un medico, un assistente sociale, due educatori e “donne pari”. Il programma si rivolge a 120 donne, di età compresa tra i 20 ei 74 anni, la maggior parte con traumi di violenza, perdita della custodia dei propri figli e episodi in carcere.
In “Metzineres” trovano un posto dove lavarsi, mangiare e conservare le loro cose, ma anche un piano di attività che promuove la loro creatività e le aiuta a recuperare la loro autostima.
“Le cose accadono continuamente”, dalla danza, alla fotografia o ai seminari di formazione, alla guida per aiutarle a “navigare” attraverso le rotte dei servizi socio sanitari. Sono anche donne “che finora non si sono mai guardate l’un l’altra, e il fatto che si guardino l’un l’altro e condividano le cose diventa fonte di grande solidarietà”.
“Cerchiamo di cambiare la loro percezione, non vogliamo che ci dicano di cosa hanno bisogno, ma cosa vogliono”. “Non ci muoviamo per sopravvivere, ma per vivere, perché sogniamo, perché ci proiettiamo” conclude Aura Roig https://metzineres.net/