Tempo di lettura: 5 minuti

Cannabis in the City: Bottom-up policy reform for cannabis regulationIl Transnational Institute ha pubblicato il report di un lavoro di analisi della situazione di regolamentazione locale della cannabis in Europa, inserito del un progetto europeo New Approaches in Harm Reduction Policies and Practices (NAHRPP) di cui Forum Droghe è stato partner italiano. “Cannabis in the City: Bottom-up policy reform for cannabis regulation” vuole ripercorrere le esperienze e le possibilità di intervento da parte delle autorità locali rispetto alle politiche sulle droghe, in particolare sulla cannabis, in alcuni stati europei (Paesi Bassi, Belgio, Danimarca, Germania e Svizzera). Qui di seguito trovate la traduzione italiana dell’introduzione e dei punti chiavi del report curato da Tom Blickman ricercatore Senior e Katie Sandwell, ricercatrice del Transnational Institute (TNI) di Amsterdam.

E’ stata inoltre attivata una newsletter di aggiornamento sulle iniziative di riforma delle politiche sulle droghe in Europa curata dallo staff del Transnational Institute.
Potete iscrivervi qui: www.tni.org/sign-up-cannabis-in-the-city.

Introduzione

Ultimamente, ci sono stati chiari segni di un cambiamento negli approcci dei governi alla cannabis ricreativa. L’Uruguay nel 2013 e il Canada nel 2018 – oltre a numerosi stati USA dal 2012 – sono passati al controllo della cannabis attraverso i mercati regolamentati dal seme alla vendita piuttosto che attraverso la proibizione. Più recentemente, il neoeletto presidente del Messico e i nuovi governi di coalizione del Lussemburgo e Malta hanno annunciato le loro intenzioni di regolare il mercato della cannabis ricreativa. Questa è sempre più vista come una via più promettente al fine di proteggere la salute e la sicurezza delle persone, cambiando il panorama della politica sulla droga e i termini del dibattito. Il modello proibizionista non ha mostrato alcun impatto duraturo nel ridurre il mercato, imponendo al contempo pesanti oneri sui sistemi della giustizia penale; producendo impatti sociali e di salute pubblica profondamente negativi; e creando mercati criminali a vantaggio della criminalità organizzata, della violenza e della corruzione. Mentre nelle Americhe la riforma della politica sulla cannabis sta decollando, l’Europa sembra essere in ritardo. Allo stesso tempo, tuttavia, le richieste di cambiamento da parte delle autorità locali, che devono far fronte alle conseguenze negative dei mercati locali della cannabis, stanno aumentando.

Le autorità locali di diversi paesi stanno cercando modalità per regolare i loro mercati della cannabis ricreativa. Tuttavia, a livello di UE, le discussioni sulla politica della cannabis sono state a lungo gravate di difficoltà, e i governi nazionali restano riluttanti a discutere la possibilità di una regolamentazione a livello nazionale. Di fronte a questa realtà, le municipalità nei Paesi Bassi e altrove in Europa, in particolare in Danimarca, Germania e Svizzera stanno sempre più sostenendo la regolamentazione dei mercati della cannabis ricreativa. Nel frattempo, Belgio e Spagna hanno visto la nascita dei Cannabis Social Club (CSC), tentativi guidati dalla società civile di sviluppare “circuiti chiusi” che forniscono cannabis esclusivamente ai membri adulti attraverso la coltivazione collettiva. Questi sviluppi hanno esercitato pressioni sulle autorità a tutti i livelli, richiedendo loro di prendere una posizione chiara sulla regolamentazione della cannabis.

Per esplorare questi sviluppi, un recente studio ha esaminato i cambiamenti nella politica sulla cannabis in sei paesi (Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera) in cui le iniziative locali si sono sviluppate con politiche differenti. Lo studio ha coinvolto ricercatori locali in ciascun paese che hanno esplorato le diverse iniziative e proposte, nonché le risposte dei responsabili politici e le possibili direzioni per lo sviluppo futuro. Questa ricerca è stata condivisa tra i ricercatori, e con i responsabili politici e la società civile, in un seminario interattivo tenutosi a Bruxelles nel novembre 2018 (Cannabis in the city), che ha permesso ai partecipanti di tutti e sei i paesi di conoscere le iniziative e le opportunità negli altri paesi. Lo studio ha rivelato che, in ciascun paese, esistono autorità locali desiderose di avanzare con soluzioni innovative ai problemi associati ai mercati illeciti non regolamentati della cannabis nelle loro giurisdizioni.

Come osservato dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA), le politiche sulle droghe a livello di città sono spesso messe in ombra dagli sviluppi a livello nazionale e internazionale, che oscurano le origini di nuovi problemi e risposte innovative a livello locale. Le discussioni al seminario “Cannabis in the city” ha rivelato che ciò si riflette anche nella mancanza di informazioni ampiamente disponibili sulle iniziative locali: molti innovatori si trovano a partire da zero nello sviluppo di proposte, incapaci di avere un pronto accesso alle informazioni sui tentativi paralleli in altre aree. In questo breve documento, nonché nei Country Reports, nel Conference Report, e nel rapporto combinato disponibili on line, speriamo di fare un passo iniziale verso la correzione di questo divario di conoscenza, proponendo al contempo soluzioni politiche più ampie che possano sostenere le innovazioni documentate dai ricercatori nazionali.

Cercheremo di collocare queste innovazioni locali in un quadro più ampio, identificando i concetti di “governance multilivello” (MLG) e “personalizzazione locale” come due possibili opzioni politiche per rispondere all’attuale impasse nella regolamentazione della cannabis. Insieme, questi rappresentano una possibile visione di come le molte distinte soluzioni e gli adattamenti locali che possono essere stati sviluppati e avviati a livello locale potrebbero adattarsi insieme come parte di un più ampio panorama politico e come i decisori politici nazionali e sovranazionali potrebbero prendere misure decisive per supportare piuttosto che impedire questa diversità.

Punti chiave

  • Mentre i governi di tutto il mondo esplorano le nuove politiche sulla cannabis, la discussione sulla regolamentazione della cannabis ricreativa a livello nazionale in Europa è in una fase di stallo nella maggior parte dei paesi.
  • I governi nazionali in Europa sono vincolati da obblighi internazionali – le convenzioni delle Nazioni Unite (ONU) sul controllo delle droghe e la legislazione dell’Unione Europea (UE) – che limitano il loro spazio di manovra, in particolare per quanto riguarda la fornitura di cannabis (non medicinale).
  • Uno studio su sei paesi europei (Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera) ha rivelato una grande varietà di iniziative a livello comunale e regionale, che rispondono allo “stallo” nella regolamentazione della cannabis ricreativa.
  • Le città sostengono costi sostanziali della politica proibizionista in materia di droga e hanno la capacità di agire come “laboratori” per politiche innovative (come hanno fatto, ad esempio, nello sviluppo di politiche di riduzione del danno negli anni ’90), ma ciò richiederà una nuova legislazione che i governi nazionali sono riluttanti o incapaci di emanare.
  • Dalla fine degli anni ’60, e di fronte all’impossibilità di sradicare il consumo di cannabis, si è sviluppata una certa clemenza nei confronti della sostanza e una tendenza a distinguere tra droghe “leggere” e “pesanti” in Europa. I sei paesi studiati si sono impegnati in cosiddette “leggere defezioni” dal regime proibizionista, ma l’offerta di cannabis è rimasta severamente vietata.
  • In pratica, è spesso lasciato alle autorità locali gestire le “zone grigie” risultanti dalle “leggere defezioni” e dalle lacune nella politica del governo.
  • Diverse città e autorità regionali sono alla ricerca di opportunità per regolare la cannabis. Le autorità subnazionali nei paesi dell’Europa settentrionale si stanno muovendo verso esperimenti o progetti pilota con mercati regolamentati della cannabis ricreativa, con diversi livelli di successo.
  • Il punto di partenza per la regolamentazione dei mercati della cannabis ricreativa è diverso nei sei paesi esaminati. I Paesi Bassi e la Spagna hanno sistemi di dispensari su cui potrebbe essere costruita la regolamentazione. In altri paesi, le autorità locali devono iniziare da zero.
  • La personalizzazione locale e la governance multilivello (MLG) possono fornire quadri politici ai responsabili politici nazionali a livello di UE per integrare meglio le richieste degli enti locali e supportare lo sviluppo di politiche sulle droghe più adattate a livello locale, preservando nel contempo i benefici a livello europeo della cooperazione su questioni chiave.