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“I soldi che armano i talebani, chiunque essi siano, sono frutto del commercio di oppio trasformata in eroina, un commercio altamente redditizio in virtù della proibizione che in mezzo secolo ha reso il papavero una pianta preziosissima da commerciare proprio perché produce sostanze potenzialmente tossiche al di fuori del controllo legale. L’importazione della coltura dell’oppio in Afghanistan apparve colla necessità di finanziare la jihad anti-sovietica senza far gravare la liberazione dell’Afghanistan interamente sulle tasche dei cittadini statunitensi. Oggi, a oltre 30 anni da quella trovata, a quasi dieci dall’attacco in risposta dell’11 di settembre, con migliaia di morti per la guerra alla droga e per overdose sulle spalle, la comunità internazionale insiste colla proibizione che oltre a essere criminogena continua a finanziare i “talebani”.
Se insistere colla proibizione vuol dire finanziare, scientemente, tutti coloro che dall’illegalità e lo spregio dello Stato di Diritto, traggono linfa vitale, insistere colle orazioni funebri a seguito dei violanti attentati è offensivo nei confronti di chi obbedisce agli ordini di una politica dogmatica e anti-scientifica.
Sono anni che il Partito Radicale all’Onu, al Parlamento europeo e in quello italiano promuove la regolamentazione della produzione di analgesici proprio coll’oppio afgano, si tratta di avere il coraggio del buon senso e affrontare la questione a livello delle Nazioni unite, anche perché si andrebbe ad aiutare l’80% del mondo che non conosce cura del dolore”. Così in una nota il Senatore Marco Perduca.